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Rischi sul lavoro da clima, stress, digitalizzazione, OSH Pulse 2025

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Cambiamenti climatici, stress sul lavoro, effetti della digitalizzazione. Sono queste le tre macro aree affrontate da Eu-Osha nella nuova indagine OSH Pulse di cui ha pubblicato i primi risultati il 23 settembre. Circa un terzo dei lavoratori europei ha dichiarato di essere esposto a rischi derivanti dai cambiamenti climatici.

OSH Pulse 2025 dell’EU-OSHA: Occupational safety and health in the era of climate and digital change.

L’indagine è stata condotta telefonicamente nel 2025 e ha coinvolto 28mila lavoratori residenti in UE, Islanda, Norvegia, Svizzera. Sono state pubblicate dall’Agenzia sintesi e relazione completa, la mole completa dei dati verrà rilasciata e messa a disposizione dei ricercatori nel 2026.

Riassumiamo quanto riportato:

  • cambiamenti climatici: il 33% dei lavoratori è esposto a fattori di rischio, il 20% a calore estremo e il 19% a bassa qualità dell’aria; il caldo riguarda in gran parte lavori all’aperto come agricoltura, pesca, silvicoltura ed edilizia; un decimo degli intervistati ha denunciato malattie e sintomi da caldo, più di un decimo si ritiene esposto a radiazioni solari; molte delle risposte in merito alla percezione del rischio caldo si sono riferite all’Europa meridionale; il 50% dei datoti di lavoro ha attuato misure di prevenzione e mitigazione del rischio ma in alcuni casi vengono attuate in modo disomogeneo; presenti casi di eco-ansia per i cambiamenti sul lavoro causati dal clima.
  • Stress lavoro: 44% riferisce esposizione elevata, per scadenze e sovraccarico, il 50% nella sanità e assistenza sociale; il 41% si ritiene poco ricompensato; il 48% pensa che parlare della propria salute mentale possa ostacolare la propria carriera; informazioni sul fenomeno e sui rischi da stress lavoro correlato sono presenti nel 66% dei casi nelle grandi aziende e nel 42% delle micro imprese.
  • Digitalizzazione: nove lavoratori su dieci utilizzano almeno una tecnologia sul lavoro, uno su tre tecnologie avanzate come IA, robot e strumenti indossabili; il 25% ritiene che le tecnologie monitorino il lavoro, il 27% che automatizzino le assegnazioni; i rischi segnalati sono controllo, privacy, uso dei dati, stress e impatto sulla salute mentale, isolamento, modifica delle mansioni, calo delle opportunità.

Le due schede di approfondimento pubblicate da Eu-Osha, in inglese, sui tre ambiti cambiamento climatico, digitalizzazione, salute mentale sul lavoro.

Così William Cockburn, direttore esecutivo dell’EU-OSHA: “Questi risultati dimostrano che i lavoratori di tutta Europa devono affrontare difficoltà complesse e in continua evoluzione. […] Dall’adattamento dei luoghi di lavoro agli effetti fisici dei cambiamenti climatici fino al contrasto della stigmatizzazione in materia di salute mentale e a garanzie relative a un’adozione degli strumenti digitali improntata a principi etici, la tutela della sicurezza, della salute e della dignità dei lavoratori europei deve rimanere una priorità assoluta. Soprattutto in un momento in cui stiamo vivendo la duplice transizione innescata dai cambiamenti climatici e digitali.”

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