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Rischio biologico in sanità, il 75% degli infortuni sono causati da punture e tagli

L’ambito di applicazione della Direttiva 2010/32 UE in materia di prevenzione delle ferite da taglio o punte in ambiente sanitario è quello individuato dall’art. 286 bis del DLgs 19/2014 per il quale le disposizioni riversate nel nuovo Titolo X bis del TU “si applicano a tutti i lavoratori che operano, nei luoghi di lavoro interessati da attività sanitarie, alle dipendenze di un datore di lavoro, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, ivi compresi i tirocinanti, gli apprendisti, i lavoratori a tempo determinato, i lavoratori somministrati, gli studenti che seguono corsi di formazione sanitaria e i sub-fornitori*”.

L’ambito è quindi quello delle “strutture o i servizi sanitari del settore pubblico e privato in cui si svolgono attività e servizi sanitari sottoposti alla responsabilità organizzativa e decisionale del datore di lavoro”.

Le esposizioni al rischio biologico negli operatori sanitari sono molto frequenti, secondo alcuni sondaggi rappresentano circa il 40% di tutti gli infortuni segnalati**. La situazione italiana è ben rappresentata dal recente Studio Italiano sul Rischio Occupazionale da Hiv (Siroh, dell’Istituto nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma), secondo il quale:

  • “il 75% delle esposizioni a rischio biologico sono di tipo percutaneo, causate, cioè, da punture accidentali provocate da aghi, o da altri dispositivi taglienti, contaminati con sangue”,
  • “gli operatori sanitari vittime di un’esposizione accidentale di tipo percutaneo sono per oltre i due terzi infermieri e conseguentemente in gran parte donne”,
  • “l’esecuzione dei prelievi di sangue, dei posizionamenti di cateteri periferici intra-venosi, delle somministrazioni di farmaci per via endovenosa, parenterale e sottocutanea rappresentano le procedure per le quali è stata osservata la più elevata incidenza di infortuni”***,
  • “gli aghi a farfalla e i cateteri vascolari sono i dispositivi più frequentemente implicati come causa di infortunio”****.

* Subfornitore è “ogni persona che operi in attività e servizi direttamente legati all’assistenza ospedaliera e sanitaria nel quadro di rapporti contrattuali di lavoro con il datore di lavoro”.
** In Italia avvengono ogni anno in ambito sanitario ed ospedaliero oltre 130.000 infortuni che comportano un’esposizione al sangue o ad altre sostanze biologiche potenzialmente infette.
*** Sono molto frequenti anche gli infortuni che avvengono durante gli interventi chirurgici.
**** Casi di infezione sono però stati segnalati anche per ferite con taglienti solidi quali lancette per i prelievi capillari o aghi da sutura e bisturi in chirurgia e per iniezione sottocutanea o intramuscolare.

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