Richiedi un preventivo gratuito

Ambiente Lavoro, dichiarazioni dall’edizione 2025

0

Si è chiusa la 35esima edizione di Ambiente Lavoro, “Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, che si è svolta dal 10 al 12 giugno 2025 a BolognaFiere. Più di 200 aziende espositrici, 8mila visitatori, più di 300 convegni, inclusi gli appuntamenti organizzati da Regione Emilia Romagna, Ausl Modena, Romagna, Inail come “dBA 2025”, “ASL incontri – Piani Regionali della Prevenzione 2021-25”, “REACH-CLP-OSH_2025”, “Concorso Nazionale Archivio delle buone pratiche per la salute e la sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili”, “Convegno nazionale edilizia”, “Piano Amianto Emilia-Romagna”.

L’edizione 2026 si terrà a Bologna, dal 26 al 28 maggio, queste alcune dichiarazioni raccolte da Quotidiano Sicurezza durante la manifestazione.

On. Walter Rizzetto

On. Walter Rizzetto, presidente della XI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. “Eventi come questo sono di fondamentale importanza, ci permettono di apprendere e trarre ispirazione da ciò che realtà come aziende e associazioni stanno già realizzando. Il nostro compito è poi tradurre queste esperienze virtuose in norme efficaci.

Nel nostro Paese, le normative sulla sicurezza esistono da tempo, partendo dallo Statuto dei Lavoratori fino ad arrivare al Testo Unico 81/08. Forse ciò che è mancato, sotto diversi punti di vista, è stata un’enfasi maggiore sulla prevenzione. Per questo motivo, sono particolarmente lieto che sia stata approvata la mia proposta di introdurre l’insegnamento della cultura della sicurezza in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Oggi, in particolare, abbiamo affrontato un rischio che spesso non viene adeguatamente considerato nell’ambito della sicurezza: quello legato alle discriminazioni, alle violenze di genere e all’occupazione femminile.
Nonostante la crescita dei posti di lavoro e l’aumento delle donne impiegate, non possiamo dirci pienamente soddisfatti. Dobbiamo fare molto di più e integrare il concetto di sicurezza sui luoghi di lavoro con quello di contrasto alla violenza. Anche una semplice disparità retributiva a parità di mansione può essere considerata una forma di violenza. Le norme in materia, dalla direttiva al protocollo europeo, fino a quanto stabilito dalla Conferenza delle Regioni, ci sono. Tuttavia, serve un cambiamento e un passaggio culturale significativo.

Manifestazioni come quella odierna sono quindi indispensabili. Servono a portare le necessità e le istanze direttamente alla politica, affinché possano essere tradotte in norme concrete”.

Marilena Pavarelli

Marilena Pavarelli, project manager di Ambiente Lavoro, “Anche in questa edizione abbiamo proposto il tema del wellbeing, nella convinzione che, pur senza dimenticare o sottovalutare il peso di una serie di fattori di rischio di estrema importanza, causa di morti e infortuni, il benessere e il benessere psicologico delle persone siano cruciali, non di secondo piano.

Parliamo di benessere psicologico, di tecniche per favorire la qualità del clima lavorativo e di benessere organizzativo. Crediamo che la salute complessiva delle persone passi anche attraverso un lavoro che non le usuri mentalmente. Pensiamo, ad esempio, al mondo dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali: un settore esposto, dove va tutelata la salute fisica del lavoratore per il rischio di sviluppare malattie professionali a carico dell’apparato osteoarticolare, ma dove va anche costruita una consapevolezza in termini di benessere complessivo. Dove è fondamentale abbattere il livello di conflittualità con tutti gli utenti, senza contare poi i casi di aggressioni e molestie. Il benessere psicologico è un tema tutt’altro che marginale se vogliamo veramente parlare di salute e sicurezza a 360°.

La manifestazione si è occupata inoltre dei DPI anche in considerazione del fatto di essere all’indomani di alcune novità normative che cambiano le regole del gioco, di una nuova norma UNI che definisce nuovi criteri per l’adozione e la manutenzione di questi oggetti salvavita. Crediamo che sia un obiettivo della manifestazione il portare in fiera ciò che il mercato offre per la prevenzione di malattie e infortuni. Fondamentale per la triade soluzioni, formazione e consapevolezza. Da una parte i prodotti, dall’altra la conoscenza e infine la consapevolezza profonda, quel sentire radicato per cui dobbiamo avvertire la sicurezza come una priorità da preservare sempre e comunque sul posto di lavoro.

Ancora, il tema dell’Accordo Stato Regioni, è stato ampiamente esplorato, sia in questa manifestazione che nelle edizioni precedenti. La formazione, quella efficace, misurata, valutata, è un elemento imprescindibile. La formazione estesa ora anche a soggetti in precedenza non totalmente coinvolti, un’ulteriore tessera che si aggiunge all’impianto normativo.

L’Intelligenza Artificiale. Lo scorso anno abbiamo cominciato a parlare di intelligenza artificiale impiegata nella sicurezza sul lavoro; oggi l’argomento è noto a tutti. È un tema emergente e trasversale, con prospettive inimmaginabili fino a qualche anno fa in termini di capacità di tutela e prevenzione per i lavoratori, ma che portano con sé allo stesso tempo aspetti negativi in termini di gestione dei dati e di privacy. Questi dovranno essere affrontati trovando punti di incontro tra mondo datoriale e mondo sindacale, per essere utilizzati in maniera non invasiva rispetto ai diritti del lavoratore. Ma pensiamo anche alla capacità di elaborare rapidamente informazioni e modelli, ad esempio nel campo della medicina del lavoro.

Queste e altre sono le nuove sfide su cui torneremo dal 26 al 28 di maggio del 2026. Questa volta ci aspetta un anno intero. Questa edizione, a sei mesi dalla precedente, è terminata con successo. Per questo desidero ringraziare di cuore organizzatori, aziende espositrici, tutte le collaborazioni professionali che ci hanno supportato, tutti coloro che hanno lavorato con noi per la costruzione del programma culturale, chi ha scelto di dedicarci di nuovo il proprio tempo in questi tre giorni. È stato uno sforzo considerevole, per il quale siamo davvero riconoscenti.

Adesso ci aspettano dodici mesi per lavorare con un po’ più di tranquillità a quella che sarà l’edizione del 2026, in cui cercheremo, come da 35 anni a questa parte, di essere lo specchio di quello che accade nel settore. Quest’anno Ambiente Lavoro ha festeggiato trentacinque anni di attività; la prima edizione c’è stata nel 1990. È una grande soddisfazione lavorare a un progetto che è saputo continuare ad esistere così a lungo e che ha fatto la strada in parallelo con i progressi del settore.

Trentacinque anni fa, ad esempio, non avremmo parlato di parità di genere sul lavoro. Oggi, un nostro relatore presentava il diagramma di Bradley, che fotografa i quattro stadi dell’azienda e i quattro stadi dell’evoluzione dell’azienda in correlazione al tema salute e sicurezza sul lavoro. L’ultimo stadio di questo diagramma presenta la situazione 4, in cui l’azienda dice: “Io ci tengo a te, lavoratore, e tu tieni a me, impresa. Il nostro rapporto è reciproco, mutuo, paritario”, ed è quello in cui si trovano le imprese che hanno già fatta propria l’idea di prendersi cura dei propri lavoratori. Non solo perché non si facciano male, ma anche perché riescano a conciliare la loro vita familiare e la loro vita lavorativa, perché il luogo di lavoro sia un luogo in cui la salute psicologica venga tenuta in considerazione, perché sia un posto in cui non siano ammesse violenze, disparità di genere, discriminazioni di qualsiasi tipo. Dobbiamo tutti puntare al 4. Non vogliamo pensare di fare retromarcia e tornare verso lo 0.

Rotoli, Inail

Ester Rotoli, direttore centrale prevenzione INAIL. La parità di genere nel contesto della salute e sicurezza sul lavoro è una questione complessa che richiede un’analisi multidimensionale. Non si tratta solo di affrontare i rischi specifici sul luogo di lavoro, ma anche di implementare politiche attive che supportino l’occupazione femminile, come il welfare aziendale e strumenti concreti per la conciliazione vita-lavoro. È un dato allarmante che il 16% delle lavoratrici sia costretto ad abbandonare l’impiego dopo il primo anno dalla nascita di un figlio. Questo dimostra la necessità di integrare e armonizzare le normative esistenti per creare un quadro più coerente.

Dal punto di vista dell’Istituto, l’impegno si concentra in primo luogo sull’aspetto della gestione della salute e sicurezza sul lavoro. Stiamo sviluppando (e in parte abbiamo già realizzato) strumenti operativi per una valutazione dei rischi in ottica di genere. Metodologie e approcci specifici che stiamo attualmente informatizzando per allinearci alla cultura digitale e rispondere alla crescente domanda di strumenti smart.

Supportare i datori di lavoro nella valutazione dei rischi significa garantire l’adozione di misure di prevenzione efficaci e l’adattamento dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) alle specificità femminili, che spesso differiscono da quelle maschili. Ad esempio, a parità di dimensioni, i disturbi muscolo-scheletrici possono avere impatti diversi su uomini e donne. È cruciale promuovere una visione integrata della valutazione dei rischi che rispetti pienamente le pari opportunità.

Un altro aspetto cruciale è quello della trasformazione digitale, che sta già evidenziando nuovi rischi di natura psicosociale. Questi derivano dalla riqualificazione dei lavoratori e includono la non inclusione sociale, l’interazione con robot collaborativi, i gap formativi e la difficoltà di adattarsi a nuove forme di lavoro. Inoltre, il lavoro su piattaforme e il lavoro agile possono portare a rischi di isolamento sociale, soprattutto per le donne, rendendo difficile la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. sfociando nel sacrificio del tempo libero, a causa dell’incapacità di staccarsi dall’operatività continua.

Attualmente, l’Inail, in qualità di Focal point italiano, è attivamente impegnata nella promozione della campagna dell’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro. Campagna, che si concluderà a dicembre, interamente dedicata ai rischi, in particolare quelli psicosociali, legati all’introduzione delle tecnologie digitali.

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo