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Rischio silicosi e sabbiatura dei tessuti, “Jeans da morire”

Pubblicato dalla casa editrice EDIESSE, scritto e curato da Silvana Cappuccio e Martina Toti il libro “Jeans da morire”, “Da Genova a Istanbul, tra i sabbiatori di jeans in Turchia”. Un testo inchiesta, un viaggio tra i “sabbiatori” del tessuto più famoso e utilizzato nel mondo. Un viaggio nel rischio in cui si trovano centinaia di lavoratori, occupati nel processo di invecchiamento, nella decorazione dei nostri pantaloni.

Il libro segue idealmente il percorso che il jeans ha compiuto partendo da Genova, città nella quale è scoppiata la scintilla ed è stato inventato per il lavoro portuale, fino a Istanbul, Turchia. Una città che dal 2005 ha registrato  il decesso di quarantasei operai impiegati nelle fabbriche impegnate nella sabbiatura. Un decesso dovuto alla silicosi.

La silicosi è una malattia grave che colpisce il sistema respiratorio umano, i polmoni. È una malattia che viene associata agli ambienti lavorativi a contatto con polveri nocive, minatori, cavatori, intagliatori e per la quale da qualche anno è stato dimostrato come l’incidenza sia causata anche dal lavaggio, dalla sabbiatura del jeans. Dal cosiddetto “sandblasting”.

Il “sandblasting” è un processo che prevede l’impiego di silice, anidride di silicio. Un processo devastate che ha conseguenze rapide e nocive sulla salute. Nelle procedure di sabbiatura la silicosi può essere contratta anche in sei mesi, in un periodo talmente breve da far sembrare irrisorio quello riguardante le altre categorie sopraccitate che hanno su di sé un temporalità del rischio che varia dai venti ai trent’anni. Un rischio comunque sia deprecabile, sul quale e per il quale lottare.

Dal 2009 la Turchia ha bandito dal proprio paese il sandblasting, chiuso fabbriche clandestine e posto il veto su tale produzione. Contemporaneamente alcune multinazionali come Levi’s e H&M hanno deciso di interrompere la catena riguardante prodotti sabbiati. Molte sono però le industrie, clandestine o no, che in paesi come Cina, Bangladesh, Messico, Egitto, continuano nella produzione, e resistono aziende turche che subappaltano il lavoro vietato a società esterne, localizzate nelle realtà appena elencate.

Molta ancora la strada da fare per estirpare completamente la “sabbiatura” e il rischio silicosi dall’industria del jeans. La “Clean clothes campaign” (Jeans, parte la campagna contro la sabbiatura) lancia continuamente appelli alle industrie e ai consumatori.

“Jeans da morire”, di Silvana Cappuccio e Martina Toti, scritto in doppia lingua, si inserisce in questo filone di denuncia e sensibilizzazione. Un racconto-inchiesta sull’ “ennesima strage del lavoro ignorata dai media”. “Un’appassionante ma rigorosa ricostruzione di dati, fatti e responsabilità” per sollevare ancora le coscienze e l’attenzione dell’opinione pubblica su drammi altrimenti ignorati.

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