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Mobbing, costrittività organizzativa e disagio lavorativo, Gimle

PAVIA – Tratto dall’ultimo numero Giornale italiano di medicina del lavoro ed ergonomia, presentiamo oggi il risultato della ricerca Mobbing, costrittività organizzative ed effetti bio-psico-sociali: una valutazione integrata. Dati preliminari di validazione del Questionario-napoletano sul Disagio Lavorativo (Qn-DL).

Lo studio è stato condotto da una equipe composta da ricercatori della Struttura centrale di psicopatologia da mobbing e disadattamento lavorativo dell’ASL Napoli 1 Centro, del dipartimento di Scienze mediche preventive dell’Università Federico II di Napoli, del servizio di Psichiatria Ospedale “V. Monaldi” di Napoli e dell’Istituto di Cibernetica “E. Caianiello” del CNR di Pozzuoli.

Obiettivo dell’indagine è stato quello di validare il Questionario-napoletano sul Disagio Lavorativo (Qn-DL), strumento di valutazione messo a punto dall’equipe per misurare le condizioni di disagio percepite sul lavoro: come “mobbing”, che identifica una serie di comportamenti violenti subiti sul posto di lavoro, di natura psicologica, verbale, o fisica,  e come “costrittività organizzativa”, condizione che l’Inail nella circolare  71/2003 caratterizza  con anomalie e incongruenze organizzative concernenti la sottrazione di compiti lavorativi adeguati, l’inadeguatezza degli strumenti di lavoro, l’attribuzione di carichi eccessivi, le distorsioni sul piano delle comunicazioni interne e le forme di iper-controllo.

Dopo aver passato in rassegna altri strumenti di valutazione  esistenti l’equipe ha voluto creare uno strumento capace di:

  • “individuare i fenomeni del mobbing e quelli della costrittività organizzativa come elementi discreti, distinguibili gli uni dagli altri, sebbene, allo stesso tempo, valutabili congiuntamente rispetto al peso complessivo che essi assumono in termini di effetto psicopatogeno sui singoli lavoratori;
  • potere valutare questi fenomeni non mediante strumenti on/off di tipo dicotomico ma attraverso gradienti progressivi di intensità (fondati soprattutto sulla frequenza e sulla gravità delle condizioni)
  • potere avere una misura semplice degli effetti che tali fenomeni producono sul piano dell’integrazione bio-psico-sociale.”

Il questionario QN/DL sottoposto a validazione è composto di tre sezioni. La prima richiede informazioni sia sulle variabili anagrafiche e sulla collocazione lavorativa (tipo di azienda, ruolo, anni di lavoro, reddito) dell’intervistato che valutazioni sulla situazione organizzativa dell’ambiente lavorativo.

In questo caso le domande sensibili tendono a valutare se all’interno del contesto lavorativo esistano condizioni di sicurezza, modalità comunicative adeguate, prospettive di carriera congrue, condizioni di giustizia ed equità, forme di discriminazione legate al genere o alle proprie idee politiche, le possibilità di armonizzare l’attività produttiva con le altre aree di vita del soggetto ecc. Queste risposte vanno a costituire la Scala delle costrittività organizzativa.

La seconda sezione indaga sulla condizione del disagio psicologico individuale del soggetto nell’ultimo anno lavorativo. Le domande sensibili, riguardano la frequenza delle azioni lesive, le cui risposte vanno a costruire la Scala Mobbing.

La terza sezione è dedicata alla valutazione della situazione psicologica, psicosomatica eorganica dell’intervistato, alla qualità della vita da questi percepita a livello di relazioni sociali e vita familiare e di quanto la dimensione lavorativa abbia un impatto su queste. I dati vanno a costituire la Scala bio-psico-sociale.

Le tre scale permettono di analizzare le risposte ottenute sia in termini assoluti che paragonando le tre scale fra loro, mettendo quindi in luce le conseguenze di mobbing e costrizione organizzativa sulla qualità della vita dell’intervistato.

Il processo di validazione del questionario si è svolto somministrando domande a 128 individui per i quali era stata posta in evidenza una condizione psicopatologica connessa a condizioni di costrittività organizzativa in ambito lavorativo o vittime di azioni di mobbing; parallellamente i quesiti sono stati somministrati a un gruppo di controllo composto da un pari numero di soggetti con caratteristiche anagrafiche e sociali simili.

Il confronto tra i risultati ottenuti nei due gruppi di intervistati ha permesso di confermare la validità di questo strumento di valutazione che si prefigge l’obiettivo di “pesare” individualmente i fenomeni del mobbing e della costrittività organizzativa pur perseguendo l’obiettivo di valutare il peso congiunto che essi, complessivamente, esprimono sulla condizione psicopatologica del lavoratore e sul suo grado di funzionamento sul piano bio-psico-sociale”.

Lo strumeto sì è quindi rivelato un valido sostegno per inquadrare in modo più articolato le dinamiche del disagio lavorativo e per raccogliere informazioni utili sia  sul piano diagnostico e medico-legale che per quello della prevenzione.

Per approfondire: Mobbing, costrittività organizzative ed effetti bio-psico-sociali.

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