Richiedi un preventivo gratuito

Lotta alla violenza sulle donne, Governo ratifica Convenzione di Istanbul

ROMA – Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi e del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero, ha comunicato di aver ratificato lo scorso 11 dicembre la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Il documento, noto come Convenzione di Istanbul, è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza

Prevenzione, protezione, perseguibilità e monitoraggio le quattro parole che sintetizzano il contenuto del provvedimento che oltre al principale obiettivo di proteggere le donne da ogni forma di violenza, persegue l’eliminazione della discriminazione, il raggiungimento di una piena parità tra i sessi, la promozione della cooperazione internazionale e la predisposizione di politiche per la protezione e l’assistenza in favore delle vittime.

Tra le azioni la Convenzione prevede:

  • l’istituzione di adeguate strutture di rifugio, di immediata assistenza anche medica, e servizi di segnalazione dei casi;
  • la formazione dei professionisti chiamati ad assistere le vittime;
  • la possibilità di allontanare l’autore della violenza dall’ambiente domestico;
  • strumenti di sostegno per le vittime e per i testimoni;
  • garantire un facile accesso ad informazioni adeguate;
  • la realizzazione di campagne di sensibilizzazione;
  • misure per includere nei contenuti educativi questioni come la parità di genere e risoluzione non violenta dei conflitti
  • programmi di trattamento per gli autori di violenza domestica e per reati a sfondo sessuale;
  • collaborazione con le ONG;
  • il coinvolgimento dei media e del settore privato nelle azioni volte a sradicare stereotipi di genere e la promozione del rispetto reciproco.

Dal punto di vista della perseguibilità dei colpevoli la Convenzione definisce e criminalizza le varie forme di violenza contro le donne e la violenza domestica e invita gli Stati sottoscrittori a introdurre una serie di nuovi casi di reato, laddove non esistano.

Questi possono includere: la violenza psicologica e fisica, la violenza sessuale e lo stupro, lo stalking, la mutilazione genitale femminile, i matrimoni forzati, aborti forzati e sterilizzazioni forzate. Inoltre, gli Stati parti dovranno garantire che la cultura, la tradizione o il cosiddetto “onore” non siano considerati una giustificazione per uno dei comportamenti sopra elencati.

Una volta modificato il loro ordinamento giuridico gli Stati dovranno adottare una serie di misure per garantire l’efficacia delle inchieste di ogni denuncia di violenza contro le donne e la violenza domestica: le forze dell’ordine dovranno rispondere alle richieste di aiuto, raccogliere prove e valutare il rischio di ulteriore violenza per proteggere adeguatamente la vittima.

Inoltre, gli Stati dovranno garantire che i procedimenti giudiziari siano svolti in modo da rispettare i diritti delle vittime in ogni fase del procedimento e di evitare la vittimizzazione secondaria.

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo