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Occupazione emergenza del futuro, pubblicato report ILO 2012

GINEVRA – La disoccupazione sarà la più grave emergenza sociale dei prossimi dieci anni. Questo quanto emerge dal rapporto ILO “Global employment trends 2012: Preventing a deeper jobs crisis (Tendenze globali dell’occupazione 2012: prevenire una crisi più profonda dell’occupazione)”.

A oggi sono circa 200 milioni i disoccupati nel mondo e nell’arco dei prossimi dieci anni il sistema economico mondiale dovrà creare almeno altri quattrocento milioni di posti di lavoro, necessari ad assorbire la crescita di manodopera annuale che è stimata in circa 40 milioni l’anno.

Oltre a questa sfida il mondo dovrà farsi inoltre carico delle condizioni di povertà in cui versano circa 900 milioni di lavoratori, il 30 % della popolazione attiva, che, soprattutto nel sud del mondo,  vivono al di sotto della soglia di povertà dei 2 dollari al giorno.

Sono i giovani a risentire maggiormente di  questa crisi dell’occupazione: dal 2007 al 2011 è aumentato di 4 milioni il numero di giovani tra i 15 e i 24 anni disoccupati, raggiungendo la cifra globale di 74,8 milioni. A livello globale un giovane ha circa tre possibilità in più di essere disoccupato rispetto ad un adulto e il 50,5 % delle donne ricopre una posizione di lavoro vulnerabile a fronte del 48,2% di lavoratori uomini.

“Nonostante gli sforzi dei governi” – ha dichiarato Juan Somavia, direttore generale dell’ILO – “la crisi dell’occupazione continua senza tregua: nel mondo un lavoratore su tre — circa 1,1 miliardo di persone — è disoccupato o vive al di sotto della soglia di povertà” – e continua – “Quello di cui abbiamo bisogno è che la creazione di posti di lavoro nell’economia reale diventi la nostra priorità numero uno. Uscire o meno dalla crisi dipenderà dall’efficacia delle politiche dei governi. E queste politiche saranno efficaci solo se avranno effettivamente un impatto positivo sulla vita delle persone. I responsabili politici – conclude pertanto Somavia – devono agire in maniera determinata e coordinata per ridurre le paure e i dubbi che frenano gli investimenti privati affinché il settore privato possa ricominciare a svolgere il suo ruolo di motore principale della creazione di posti di lavoro”.

Per approfondire: Global employment trends.

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