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Vaccino Covid, presentate linee guida del piano strategico

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Presentate in Parlamento il 2 dicembre dal Ministro della Salute Speranza le linee guida del Piano strategico dell’Italia per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborate dal Ministero della Salute insieme a Commissario Straordinario per l’Emergenza, Istituto Superiore di Sanità, Agenas e Aifa.

L’approvvigionamento è avvenuto tramite negoziazioni con le aziende farmaceutiche condotte a livello comunitario per conto di tutti gli Stati membri dalla stessa Commissione europea. Affiancata da sette negoziatori tra i quali uno italiano e da uno Steering board.

1,3 miliardi le dosi già assicurate per sé dalla UE, autorizzazioni al commercio AIC gestite da EMA attraverso procedure rapide definite Rolling review. L’Italia disporrà in prima fase di 202,573 milioni di dosi, pari al 13,46% delle dosi europee.

Le dosi provengono dalle seguenti case farmaceutiche:

  • AstraZeneca 40,38 milioni,
  • Johnson & Johnson 53,84 milioni,
  • Sanofi 40,38 milioni,
  • Pfizer/BNT 26,92 milioni,
  • CureVac 30,285 milioni,
  • Moderna 10,768.

La gestione della campagna di vaccinazione pianificata dal documento in oggetto sarà affidata al Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

La vaccinazione sarà raccomandata, nel rispetto del diritto alla salute sancito dalla Costituzione. “Lo sviluppo di raccomandazioni su gruppi target a cui offrire la vaccinazione sarà ispirato dai valori e principi di equità, reciprocità, legittimità, protezione, promozione della salute e del benessere”.

Le fasce di popolazione priorità della campagna iniziale saranno:

  • Operatori sanitari e sociosanitari;
  • Residenti e personale dei presidi residenziali per anziani;
  • Persone di età avanzata”.

Ovvero circa 6.416.372 persone.

La strategia sarà adattativa qualora insorgessero nuove categorie a rischio o focolai. Dopo le categorie elencate sarà la volta di:

  • persone dai 60 ai 79 anni;
  • popolazione con almeno una comorbidità cronica;
  • gruppi a rischio più elevato di malattia grave e insegnati e personale scolastico ad alta priorità.

Poi insegnanti e personale scolastico rimanente, lavoratori servizi essenziali e dei setting di rischio, carceri e luoghi comunità, persone comorbità moderata. Infine tutta la popolazione restante.

La distribuzione iniziale avverrà su siti ospedalieri o peri-ospedalieri, unità mobili, coinvolgendo circa ventimila persone tra medici, infermieri, assistenti sanitari, OSS e personale amministrativo di supporto.

“Con l’aumentare della disponibilità dei vaccini, a livello territoriale potranno essere realizzate campagne su larga scala (walk-in) per la
popolazione presso centri vaccinali organizzati ad hoc e, in fase avanzata, accanto all’utilizzo delle unità mobili, il modello organizzativo vedrà via via una maggiore articolazione sul territorio, seguendo sempre più la normale filiera tradizionale, incluso il coinvolgimento degli ambulatori vaccinali territoriali, dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, della sanità militare, e dei medici competenti delle aziende”.

Un sistema informativo gestirà i dati della campagna, verrà disposta una farmacosorveglianza aggiuntiva gestita da Aifa.

“’AIFA si doterà inoltre di un Comitato scientifico che, per tutto il periodo della campagna vaccinale, avrà la funzione di supportare l’Agenzia e i responsabili scientifici dei singoli studi nella fase di impostazione delle attività, nell’analisi complessiva dei dati che saranno raccolti, e nell’individuazione di possibili interventi”.

Info: Ministero Salute, presentato piano strategico vaccinazione Covid

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