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Lavorare nel sistema rifiuti: salute e sicurezza

PISA –  Già avviata la macchina organizzativa per un importante convegno che si terrà a Pisa il 15 e 16 giugno prossimi. Tema dell’incontro scientifico tra tecnici, medici, giuristi sindacalisti e lavoratori sarà una problematica di estrema attualità: il problema dello smaltimento dei rifiuti. Le pagine delle cronache locali e nazionali si riempiono infatti di notizie sullo smaltimento dei rifiuti, ma raramente il problema viene analizzato dal punto di vista di chi nel sistema rifiuti deve lavorare.
Questo invece l’approccio fortemente voluto da Regione Toscana e Università di Pisa che insieme all’ex Ispesl hanno condotto un progetto per individuate metodologie innovative per la valutazione dell’esposizione dei lavoratori del “sistema rifiuti” agli agenti biologici e chimici da cui è nato a Pisa un Centro di Studi e Ricerche di Igiene del Lavoro.

Il convegno di giugno si pone l’obiettivo di trattare in modo multidisciplinare e trasversale il problema. Sono previsti interventi di carattere tecnico sulla gestione dei rifiuti,di carattere medico sulla esposizione al rischio biologico e chimico, di carattere metodologico su sistemi della gestione della sicurezza. Saranno ascoltati giuristi e sindacalisti per affrontare il tema dal punto di vista normativo e della tutela dei lavoratori e verranno presentate buone pratiche e metodologie che si sono rivelate efficaci.
I lavoratori impiegati nel comparto della raccolta e trattamento dei rifiuti sono sempre di più. Si moltiplicano gli impianti dedicati allo smaltimento, al trattamento e al riciclo di materiali e di energia.
Le tecnologie applicate in questo ambito sono in continua evoluzione e molto c’è da capire per quanto riguarda i rischi cui i lavoratori vengono esposti in questi nuovi impianti.

Il settore rifiuti ha già mostrato di essere un settore ad alta pericolosità sia per gli infortuni sia per le malattie professionali che possono derivarne. Per quanto riguarda le malattie professionali, data l’estrema novità e mutevolezza del settore,  c’è inoltre da dire che non siamo ancora in possesso di ricerche approfondite e di dati sedimentati ed è dunque difficile monitorare davvero l’incidenza di patologie in questo settore.
Ma a fronte di una situazione riconosciuta ad alto rischio troviamo che troppo spesso i lavoratori non sono adeguatamente informati e consapevoli dei rischi che possono correre.
E’ quindi urgente investire nella sicurezza in questo settore promuovendo azioni in tre direzioni diverse ma tutte ugualmente importanti:

  • la messa a punto di sistemi e modelli matematici di valutazione univoci che permettano di eseguire analisi approfondite delle realtà lavorative e siano di supporto alle scelte decisionali da prendere
  • la ricerca e progettazione di nuove tecnologie per la messa a sicurezza degli impianti
  • la formazione dei lavoratori che, anche a causa di un basso livello culturale di base e per problemi di comprensione linguistica, poiché molti dei lavoratori impiegati nel settore sono stranieri, è troppo scarsa.

Il convegno nazionale sarà quindi momento di incontro e confronto tra specialisti del settore e diffonderà i risultati ottenuti dal progetto finanziato dalla regione Toscana che ha permesso di analizzare diverse tipologie di smaltimento dei rifiuti, dalla discarica agli impianti di cernita, di definire i profili di rischio dei lavoratori e di sviluppare nuove metodologie per la costruzione di indicatori.
Fino al 31 marzo è possibile inviare un contributo scientifico da presentare nelle apposite sessioni del convegno.
Per l’invio dei contributi, visionare il programma in progress e avere tutte le informazioni sul convegno è consigliabile visitarne il sito dedicato.

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