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Aiutiamoci a valutare il rischio stress lavoro correlato

ROMA – Con il patrocino della Regione Lazio è stato presentato in un convegno il 13° Rapporto Annuale sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro stilato da Ebla, Ente bilaterale Lavoro e Ambiente, omposto da Federlazio , Cgil.Cisl-Uil, con la  collaborazione con Asl Rm B/C/H.
Titolo del rapporto  “Il rischio da stress lavoro correlato: aiutiamoci a valutarlo” e con questo strumento Ebla ha voluto dare il suo contributo in questa delicata questione per facilitare e sostenere i processi di valutazione del rischio stress lavoro correlato che tutte le imprese devono avviare entro il prossimo 31 dicembre.

La valutazione dello stress lavoro correlato è una operazione complessa da svolgere perché implica la capacità di rilevare correttamente dati soggettivi, relazionarli al contesto, tenere conto di molte variabili e saper confrontare approfonditamente dati oggettivi con reazioni soggettive.
Fattori che in azienda possono indurre stati di stress sono  richieste inadeguate rivolte ai lavoratori la mancanza di controllo sull’attività svolta, e la mancanza di sostegno da parte dei colleghi e della direzione.
Lo stress è fondamentalmente provocato da una scarsa corrispondenza tra l’attività da svolgere e le caratteristiche del lavoratore, dall’assenza di buoni rapporti interpersonali e dal verificarsi di episodi di violenza psicologica o fisica sul luogo di lavoro, nonché da una conflittualità tra il ruolo svolto sul lavoro e la vita esterna.
Tutti fattori difficili da rilevare e confrontare se non ci si premunisce di procedure  rigorose ed efficaci, capaci in ogni tipo di azienda di analizzarla nei suoi aspetti oggettivi (numero di dipendenti, organigramma, orari di lavoro..) per poi valutarne la complessità organizzativa, la qualità delle relazioni in azienda, le singole situazioni contrattuali e personali, ecc.
Lo stress lavoro correlato, e i rischi psicosociali in generali, hanno quindi molteplici cause che vanno dalla cultura d’impresa alla gestione e organizzazione del lavoro.

Ebla con questa ricerca non ha voluto valutare lo stress in azienda ma ha voluto rilevare dati che riguardano di quali risorse e di quale formazione posso disporre le aziende per valutare lo stress lavoro correlato e quale sia la percezione dei problemi collegati allo stress nei luoghi di lavoro.
L’indagine è stata svolta con la tecnica dell’intervista somministrata ad un campione di imprese con sede nel Lazio, coinvolgendone in particolar modo i Responsabili dei Servizi di Prevenzione Protezione.

Cosa è emerso? Per quanto riguarda il livello formativo il 90% degli RSPP intervistati possiede titoli di studio adeguati. Più della metà di loro deve svolgere le sue funzioni in aziende con meno di 50 dipendenti da solo o al massimo con un collaboratore. Anche se non è previsto un budget specifico la maggioranza degli RSPP ha seguito corsi do formazione sulla comunicazione e sulla gestione dei conflitti
Per quanto riguarda l’aspetto specifico della valutazione del rischio stress lavoro correlato è invece emerso che

  • nel 28% dei casi anche psicologi sono coinvolti nel processo e nell’11% dei casi anche medici competenti;
  • la percezione del rischio stress lavoro correlato appare decisamente bassa: il 90% degli RSPP non valutano lo stress come problema prioritario;
  • l’87% di loro valuta comunque che l’ottimizzazione dell’organizzazione e dei sistemi di comunicazione (57%) siano fondamentali per ridurre il rischio stress e evidenziano come nel 70% delle loro aziende si svolgano iniziative per migliorare il clima aziendale.

L’indagine riporta poi un quadro piuttosto positivo per quanto riguarda gli infortuni, che nel 61% delle aziende coinvolte nella ricerca sono diminuiti negli ultimi anni.
Un quadro positivo anche per quanto riguarda il clima aziendale: in molte aziende non ci sono mai stai casi di molestie o vessazioni (40%). La comunicazione in azienda non costituisce un problema e  clima è tanto disteso che  non è raro assistere a casi di solidarietà tra colleghi (45%).

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