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L’impegno di Anfos per prevenire lo stress lavoro correlato: parla il presidente Rolando Morelli

SASSARI – Le aziende sono in seria difficoltà per valutare lo stress lavoro correlato entro il 31 dicembre 2010. Il Ministero del Lavoro ha pubblicato di recente le Linee Guida strutturate dalla Commissione Consultiva presieduta da Lorenzo Fantini (area Salute e Sicurezza del ministero), eppure, nonostante ciò, c’è ancora incertezza su come preparare il Documento Valutazione Rischio stress lavoro correlato (DVR). E’ evidente che, nonostante la scadenza del termine al 31 dicembre, occorrerà ancora del tempo per avere le idee chiare su come procedere. Ecco, quindi, che l’ANFOS è impegnata in un’opera di divulgazione della tematica, attraverso un processo di formazione e intervenendo ai convegni sulla tematica dello stress. Il presidente Rolando Morelli ha infatti partecipato al convegno “STRESS LAVORO-CORRELATO E NUOVI CODICI DELLA SICUREZZA SUL LAVORO”, che si è tenuto a Sassari nei giorni scorsi, presso Iistituto tecnico industrale “Angioy”.

«Il legislatore afferma che la valutazione dei rischi in azienda è a carico del datore di lavoro, che può però avvalersi di consulenti esterni. Ciò vale anche per la compilazione del DVR relativo allo stress lavoro correlato. Ciò che è davvero importante, per evitare le sanzioni previste dal Testo Unico 81 del 2008, è predisporre un’analisi attraverso una ceck list, in modo da misurare il possibile rischio stress in azienda», ha dichiarato Morelli.

Grande risalto al problema lo ha dato anche il presidente di AIDP Sardegna (Associazione Italiana Direttori del Personale), Andrea Sorgia, assicurando l’impegno dell’associazione per aiuatare le aziende e le pubbliche amministrazioni locali a valutare il nuovo rischio stress (a breve è prevista la pubblicazione di un libro). Alberto Contù, membro AIDPF e consulent Anfos, ha invece messo in luce le “falle” della normativa vigente e la proposta di legge regionale “212” (Misure per tutelare la salute dei lavoratori, promuovere il benessere organizzativo e contrastare il mobbing, il rischio psicosociale e lo stress lavoro-correlato).

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