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Stress lavoro correlato e sicurezza lavoro in Europa, sondaggio EU-OSHA

BILBAO – Pubblicati da EU-OSHA i risultati del proprio “Sondaggio d’opinione paneuropeo sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro – 2012”. Dato segnalato ed emergente: lo stress sul lavoro è tra le prime preoccupazioni della maggioranza dei lavoratori.

Il sondaggio è stato condotto dalla Ipsos MORI con interviste telefoniche a cittadini di 36 Stati europei, ovvero tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea, 3 Paesi del SEE e 6 Paesi candidati e potenziali candidati all’adesione. In totale, tra il 24 ottobre 2011 e il 17 gennaio 2012, sono state condotte 35.540 interviste ad adulti maggiorenni.

Ecco le domande a risposta multipla poste agli intervistati:

  1. “Pensa che il numero di persone affette da stress legato al lavoro nel suo paese aumenterà, diminuirà o rimarrà pressoché costante nei prossimi cinque anni?
  2. Per quanto riguarda i rischi nell’ambito della sicurezza e della salute sul lavoro, si considera….?
  3. Molti governi europei stanno considerando o hanno già deciso di alzare l’età pensionabile perché le persone vivono più a lungo. Secondo lei, quanto sono importanti le buone prassi in materia di salute e sicurezza per aiutare le persone a lavorare più a lungo prima della pensione?
  4. Se segnala un problema legato alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro a un responsabile, in che misura crede che questo problema verrà affrontato?
  5. In che misura è d’accordo o meno con la seguente affermazione: Perché il Paese sia economicamente competitivo/a, i luoghi di lavoro devono seguire buone prassi in materia di salute e sicurezza?

Questi i risultati raccolti. A livello europeo l’80% degli intervistati ritiene che lo stress aumenterà nei prossimi anni e il 52% di queste persone crede che aumenterà in modo marcato. Scorporando i dati italiani i risultati si differenziano lievemente: il 75% degli intervistati ritiene che aumenterà e il 39% di questi teme una aumento rilevante del livello di stress sul luogo di lavoro.

Lo stress è quindi ai primi posti nelle preoccupazioni sia dei lavoratori che della classe dirigenziale.Lo stress è causa di costi sociali molto alti sia in termini di danni alla salute dei lavoratori che di ridotta e mancata produttività e rappresenta quindi una priorità nelle strategie dell’EU-OSHA di promozione e tutela della salute dei lavoratori.

Una larga maggioranza degli intervistati ritiene che la promozione della salute e sicurezza sul lavoro sia una soluzione necessaria a mantenere e aumentare la competitività: nel dettaglio ha affermato ciò l’86% degli intervistati (l’87% tra gli italiani), tra cui il 56% ne è fermamente convinto (il 62% tra gli italiani).

Il sondaggio, collegandosi inoltre ai temi dell’ “Anno europeo dell’invecchiamento attivo“, aveva poi la finalità di sondare l’opinione pubblica in merito alla possibilità di prolungare la vita lavorativa. Anche in questo caso le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro rivestono per gli intervistati un ruolo molto importante: l’87% della popolazione europea ritiene che l’adozione di buone prassi in materia di SSL possano aiutare le persone a posticipare l’entrata in pensione. Di questi il 56% ritiene che interventi di questo tipo siano molto importanti .

I dati italiani riportano che il 90% degli intervistati ritiene che le condizioni di lavoro siano un fattore significativo per continuare a lavorare più a lungo, di questi il 61% ritiene che iniziative di miglioramento della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori siano molto importanti.

Rispetto poi alle altre domande del sondaggio questo quanto rilevato tra gli intervistati in Italia:

  • riguardo ai rischi per la salute e sicurezza sul luogo di lavoro, il 17% si ritiene molto informato, il 54% abbastanza, il 21% non molto e il 6% si ritiene per nulla informato;
  • riguardo la fiducia che vengano presi provvedimenti sul luogo di lavoro laddove si presentasse un problema di salute e sicurezza la maggioranza degli intervistati ha risposto positivamente: il 45% è abbastanza fiducioso e il 19% lo è addirittura molto. Un fetta della popolazione però, il 21%, non è molto fiducioso sul fatto che si prendano provvedimenti e il 6% non è lo è affatto.

Christa Sedlatschek deirettore dell’EU-SOHA ha così commentato i risultati del sondaggio in merito alla preoccupazione per l’aumento del livello di stress sul lavoro: “La crisi finanziaria e i cambiamenti che si susseguono nel mondo del lavoro esercitano pressioni sempre maggiori sui lavoratori; non deve stupire, quindi, che lo stress legato all’attività lavorativa sia una delle principali preoccupazioni della gente. Indipendentemente dall’età, dal genere e dalle dimensioni dell’organizzazione, una grande maggioranza della popolazione è del parere che lo stress legato all’attività lavorativa andrà aumentando. Nonostante ciò, si registrano interessanti variazioni a livello nazionale tra coloro che prevedono un aumento “marcato”: per esempio, i norvegesi sono i meno preoccupati (16%), mentre i greci sono i più preoccupati (83%: “subirà un marcato incremento”). Fare fronte ai rischi psicosociali è uno dei principali aspetti delle attività dell’EU-OSHA per migliorare la vita dei lavoratori in Europa”.

Per approfondire: Otto intervistati su 10 nell’ambito di un importante sondaggio d’opinione paneuropeo prevedono un aumento dello stress sul lavoro.

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