Richiedi un preventivo gratuito

Compartimentazione e sistema esodo, nella progettazione antincendio

Nel precedente articolo sull’allegato 1 del Decreto del Ministero dell’interno 3 agosto 2015 (norme tecniche di prevenzione incendi) si è brevemente sintetizzato il contenuto di alcune parti della Sezione S – resistenza al fuoco e reazione al fuoco – (Strategia antincendio).

Alti capitoli della Sezione S, sono dedicati alla Compartimentazione (S.3) e all’Esodo (S.4).

Quanto alla compartimentazione, la cui finalità è di limitare la propagazione dell’incendio e dei suoi effetti verso altre attività o all’interno della stessa attività, la S.3, nel definire le sue caratteristiche generali, distingue fra “spazio scoperto”, “filtro”, “filtro a prova di fumo”, “compartimento a prova di fumo”, “superficie vulnerabile”, “segnaletica”*.

Per la realizzazione della compartimentazione (distanza di separazione per limitare la propagazione dell’incendio, l’ubicazione) vengono fissate queste regole generali:

  1. devono essere inseriti in compartimenti distinti a) ciascun piano interrato e fuori terra, di attività multipiano, b) aree dell’attività con diverso profilo di rischio, c) altre attività ospitate nella medesima opera di costruzione;
  2. la superficie lorda dei compartimenti non deve superare i valori massimi (stabiliti in una tabella contestuale della S.3).

“Le finalità del sistema esodo sono di assicurare che gli occupanti della struttura possono raggiungere o permanere in un luogo sicuro (“pubblica via e ogni altro spazio scoperto esterno alla costruzione, sicuramente collegato alla pubblica via in ogni condizione d’incendio”).

Così l’introduzione alla sezione S.4 dell’allegato con le norme tecniche di prevenzione incendi.

Il capitolo illustra:

  • le soluzioni progettuali dell’esodo nell’ambito della strategia antincendio;
  • le caratteristiche che devono possedere, nei diversi livelli di prestazione, le singole soluzioni progettuali;
  • le misure antincendio minime per l’esodo;
  • la progettazione dell’esodo (numero minimo di vie di esodo, lunghezza d’esodo e dei corridoi ciechi, larghezza minima delle vie d’esodo orizzontali e verticali, calcolo in caso di esodo simultaneo o per fasi, calcolo della larghezza minima delle uscite finali, esodo in presenza di occupanti con disabilità, misure antincendio aggiuntive ).

Per concludere la serie di interventi sulle norme tecniche di prevenzione incendio, conviene ricordare che la sezione S comprende, oltre alla materia che abbiamo sintetizzato negli articoli di questi giorni:

  1. la gestione della sicurezza antincendio;
  2. il controllo dell’incendio;
  3. la rivelazione ed allarme, il controllo di fumi e calore;
  4. l’ operatività antincendio;
  5. la sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio.

* Le porte tagliafuoco devono essere contrassegnate su entrambi i lati con cartello UNI ENI ISO7010-M001 o equivalente, e devono riportare questo messaggio “porte tagliafuoco a chiusura automatica” se sono munite di fermo elettromagnetico in apertura”.

Leggi

Reazione e resistenza al fuoco
In Gu il testo unico prevenzione incendi 

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo