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Processo Eternit, nota ufficiale su parti civili non risarcite

TORINO – Processo Eternit. Diramata dal presidente del tribunale di Torino Luciano Panzani una nota di chiarimento riguardante il migliaio di parti civili che al termine della lettura della sentenza lo scorso 13 febbraio hanno appreso di non essere state annoverate tra le aventi diritto a risarcimento.

Due i principali fattori per i quali le suddette parti civili non sono state inserite: la mancanza di un collegamento provato tra l’insorgere della patologia e l’esposizione all’amianto; la prescrizione per tutte le malattie professionali manifestatesi prima del 13 agosto 1999. Prescrizione che ha causato contemporaneamente l’esclusione dai risarcimenti anche dei familiari delle vittime di Bagnoli e Rubiera.

Confermata la possibilità che dato il numero elevato di parti civili ci possano essere stati dei disguidi tecnici, ma questi non vengono considerati di un’entità tale da aver causato tutte le assenze contestate, quanto al contrario mancanze marginali.

“Come si evince con chiarezza dalla lettura del dispositivo” – dichiara il presidente Panzani – “il reato di omissione dolosa di cautele antinfortunistiche è stato dichiarato prescritto per tutti, e non solo per i siti di Napoli Bagnoli e Rubiera, per le malattie professionali manifestatesi prima del 13 agosto 1999”. “Nelle motivazioni della sentenza sarà chiarito il quadro completo della situazione”.

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