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“Far morire per il pane è un crimine”, conclusa la campagna informativa

ROMA – Si è conclusa con un convegno nei cantieri della metropolitana di Roma la campagna FILLEA CGIL di Roma e Lazio per la sicurezza sul lavoro nel settore edile, uno dei settori più colpiti da infortuni gravi e morti sul lavoro.
Forti le parole pronunciate al convegno così come sono state forti le frasi che dal mese di febbraio hanno tappezzato le pareti della metropolitana di Roma  e la capitale tutta: “Il lavoro merita più della morte” “Tra poco anche loro saranno solo statistica. Far morire per il pane è un crimine”.

Walter Schiavella, segretario generale FILLEA CGIL,  a margine del convegno afferma: «Abbiamo voluto fare questa campagna per sollevare un velo che troppo spesso si stende su un fenomeno che non cessa anzi si aggrava. La crisi sta segnando pesantemente questo settore dal versante dell’occupazione e anche per quanto riguarda la regolarita’ del lavoro. E’ un mercato non regolato, con controlli sempre piu’ scarsi. La restrizione complessiva del lavoro sta determinando, in presenza di una inadeguatezza dei controlli e di una legislazione che punta nella sostanza alla deregolazione e  non alla semplificazione,  all’aumento del lavoro nero e dell’irregolarità’ in edilizia. Nell’irregolarità’ nascono e prosperano i fenomeni che tanto tristemente misuriamo e che anche dal versante numerico non sono affatto in calo: i morti sul lavoro in edilizia nel 2010 sono diminuiti e’ vero in  numero assoluto, ma sono assolutamente aumentati di circa il 14 % in rapporto alle ore lavorate. I morti sul lavoro nel primo trimestre di quest’anno sono aumentati in edilizia. Ci troviamo in una condizione nella quale si continua a pensare che il dato rilevato sia l’eccezione quando invece l’eccezione e’ la regola. Il ministro Sacconi su diecimila ispezioni in edilizia ha registrato oltre il 50 % di tasso di irregolarità con un lavoratore su tre assolutamente in nero. In quel meccanismo che si pensa limitato soltanto dal fatto che i controlli sono stati mirati, così dice il ministro, si nasconde la regola perche’ questa e’ la realta’ di tutti i settori, di qualsiasi situazione produttiva, in edilizia. E’ un fenomeno troppo generalizzato e andrebbe contrastato quindi con regole certe ed esigibili e con controlli diffusi che invece non si stanno facendo».

Incisive le parole di Susanna Camusso, segretario nazionale CGIL, a chiusura dell’iniziativa: «Non ci può essere una contraddizione tra il diritto al lavoro e il diritto alla vita».
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha anche inviato un suo “messaggio ai lavoratori: «Limpegno prioritario che bisogna perseguire è promuovere una cultura della sicureza, nel rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro», impegno cui Anfos, Associazione Nazionale Formatori per la Sicureza sul Lavoro, intende contribuire con dedizione e responsabilità.

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