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Romasonno, Roma 28-29 maggio, intervista Dott.ssa Di Michele

ROMA – “Romasonno – La sonnolenza diurna”. “Implicazioni alla guida, sul lavoro e impatto sulla qualità della vita”. Il 28 e 29 maggio Roma sarà teatro di un convegno riguardante la Medicina del sonno, la EDS Eccessiva sonnolenza diurna, la OSAS sindrome delle apnee ostruttive del sonno organizzato dal Dipartimento di malattie polmonari dell’ospedale S. Camillo-Forlanini, UOC pneumologia e infettivologia respiratoria, nelle persone della Dott.ssa Loreta Michele Dirigente medico pneumologo, responsabile dell’ambulatorio per i disturbi respiratori del sonno  e del Direttore del dipartimento Prof. Giovanni Puglisi.

Una due giorni autorevole, che chiamerà a consesso medici e studiosi di fama internazionale. Primo grande appuntamento di genere a interessare la Capitale. Un appuntamento aperto a medici del lavoro, medici legali, MGM, a quanti vorranno capire, approfondire tematiche e ricerche riguardanti un aspetto della salute umana cruciale, fondamentale. Il sonno, la sua funzione chiave nei calibri del benessere fisico e mentale. Per la gestione della quotidianità ( si pensi alla guida ) e del lavoro.

Un convegno che ha ricevuto la medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica, che inaugura una collaborazione tra gli organizzatori e AIMS,  sostenuto dai patrocini di Regione Lazio, UGL, SIN, AOOI, AIRAS, AIN, ANFOS.

Abbiamo rivolto alcune domande riguardanti programma, motivazioni e scopi dell’evento alla Dott.ssa Di Michele, prima firmataria dell’iniziativa e componente del Comitato scientifico.Una lunga intervista che ha affrontato esigenze come uniformità diagnostica terapeutica, multidisciplinarità nello studio e nell’analisi delle patologie del sonno, e argomenti come EDS ovviamente, OSAS, società delle 24 ore, sicurezza sul lavoro e benessere psico fisoco della persona.

Dott.ssa Di Michele può spiegarci, raccontarci da dove e come è nata l’esigenza di indire un appuntamento simile. Perché Roma e perché ora.

Roma: 2.758.991 abitanti (Istat 2010). È sede di moltissimi centri ospedalieri, pubblici e privati che erogano soprattutto prestazioni relative allo studio dei disturbi respiratori del sonno e in minor misura anche quelli di natura prettamente neurologica. L’esigenza è nata da diverse constatazioni.

Per prima cosa, non esiste uniformità diagnostico-terapeutica nell’affrontare i problemi sonno-correlati nonostante le linee guida. È impressionante osservare come per esempio, la terapia proposta a un paziente affetto da Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) sia fortemente condizionata dalla specializzazione del medico che ha effettuato la diagnosi. Mi spiego meglio. Lo specialista otorino e il chirurgo maxillo-facciale tendono alla sola soluzione chirurgica del caso, mentre lo specialista pneumologo affronta la questione solo con l’approccio ventilatorio notturno. In realtà la soluzione varia da paziente a paziente potendosi uno giovare del solo intervento chirurgico, l’altro del solo trattamento ventilatorio ed un altro ancora di un trattamento combinato. Quasi mai viene data importanza al calo ponderale nei grandi obesi ed evidenze scientifiche confermano di come a volte il solo calo ponderale può portare alla guarigione clinica. Emerge quindi l’importanza dell’approccio multidisciplinare ai disturbi respiratori del sonno cosa che si osserva molto raramente nella nostra città.

Ancora, proseguendo con la seconda motivazione. Dal 30/07/2010 è Legge il Ddl n° 1720 sulla sicurezza stradale che ha modificato oltre 80 articoli del Codice della strada. Tra le novità la reintroduzione del certificato anamnestico e l’approvazione delle Nuove linee guida da parte della COMPLAS (Coordinamento dei medici legali delle aziende sanitarie) riguardo la valutazione dell’idoneità alla guida. Molti disturbi del sonno causano sonnolenza diurna, e sono pertanto da diagnosticare e trattare essendo legati a un’alta probabilità di provocare incidenti stradali e sul lavoro. Ovvie le ripercussioni in ambito legale.

Romasonno ha quindi lo scopo di divulgare la Medicina del sonno, creare occasioni di incontro e discussione e rendere noto a tutta la comunità medica di questa grande città le nuove evidenze scientifiche relative all’importanza che deve essere data in termini quanti e qualitativi al sonno di ciascun individuo. Un ringraziamento particolare va indirizzato alla società organizzatrice Olympia Congressi che con grande professionalità ha saputo provvedere ad ogni necessità e imprevisto e al Prof. Giovanni Puglisi, primario e amico che mi ha concesso la fiducia, il tempo necessario e la sua preziosa collaborazione per la realizzazione di questo evento romano.

Oltre alla sua, quali le altri voci scientifiche che animeranno il dibattito. Quale il calibro del consesso, da chi saranno sostenuti gli speech.

La maggior parte dei relatori sono soci dell’AIMS (Associazione Italiana Medicina del Sonno) una società scientifica multidisciplinare fondata nel 1990. I suoi scopi istituzionali sono fondamentalmente rappresentati dalla formazione clinica rivolta alla diagnosi e cura delle malattie del sonno. Rappresenta il riferimento nazionale in materia di patologie sonno correlate contribuendo alla stesura delle linee guida sui percorsi diagnostico-terapeutici delle principali malattie del sonno ed istituendo commissioni aventi l’obiettivo di valutare l’impatto del sonno, e dei suoi disturbi, nei più vari aspetti della quotidianità (sicurezza stradale, sicurezza sul lavoro, effetto moltiplicatore su altre patologie).

Molti relatori appartengono al mondo accademico e della ricerca.  Sono scienziati di livello internazionale, autori di numerose pubblicazioni di elevato impact factor. Sono altresì presenti esponenti del mondo politico a testimonianza della sensibilità nei confronti degli argomenti trattati da parte di coloro che dovrebbero farsi carico di promuovere atti normativi aderenti alle suddette problematiche.

A chi è diretto l’appuntamento. Medici specialisti o è accessibile anche ad un pubblico vasto. Medici di base, datori di lavoro, lavoratori.

Romasonno è aperto a tutti coloro che mostrano curiosità ed interesse verso il sonno e le sue patologie. Abbiamo già sottolineato l’importanza dell’approccio multidisciplinare al paziente con malattie sonno-correlate ed è per tale motivo che il convegno è diretto, per stimolare discussioni ed argomentazioni, a numerosi specialisti come pneumologi, neurologi, internisti, cardiologi, otorini, geriatri e così via.

Tema centrale dell’evento sarà il sintomo “eccessiva sonnolenza diurna” che, se presente alla guida e sul posto di lavoro, può determinare incidenti stradali e sul lavoro con ovvie ripercussioni sulla necessità da parte dei Medici del lavoro e dei Medici legali di colmare il vuoto culturale intorno a questo sintomo che troppo spesso viene trascurato o confuso con semplice stanchezza e stress della vita quotidiana.

L’appuntamento è poi diretto anche ai Medici di medicina generale (MMG) che svolgono un ruolo di indiscussa importanza in tutto il Sistema sanitario nazionale. Il convegno avrà un’impronta decisamente pratica e fornirà gli strumenti necessari al MMG per poter svolgere al meglio il suo compito di screening dei potenziali pazienti affetti da patologie del sonno. Il coinvolgimento di questa figura professionale è considerata così importante che si è ritenuto necessario invitare il Corso triennale di gormazione  in Medicina generale.

L’appuntamento viene quindi segnalato di rilevanza nazionale, raro finora nel suo genere, tra i pochi in Italia ad affrontare tematiche riguardanti il sonno. Sul piatto numerosi e rilevanti argomenti. Riassumiamo, per chiarezza. Di cosa si occupa la Medicina del sonno. Quali gli aspetti della salute umana trattati, analizzati.

La Medicina del sonno può considerarsi come una nuova giovane disciplina della medicina. È giovane: basti pensare alla scoperta del sonno Rem (Rapid Eyes Movement) nel 1953 per opera di  Nathaniel Kleitman ed Eugene Aserinsky e che solo meno di 50 anni fa (1963) Dement descrisse per primo l’architettura del sonno ed il fisiologico alternarsi delle fasi REM con quelle NREM. Questa disciplina si occupa di studiare la fisiologia del sonno, il ruolo che svolge nella salute dell’individuo e quindi le sue alterazioni. Considerato, a torto, per molto tempo uno stato di passivo abbandono e quasi privo di significato, è oggi noto come invece il sonno consente un regolare allineamento di tutte le funzioni dell’organismo a garantire benessere alle nostre attività quotidiane. Non solo. Rappresenta anche il punto di incontro tra le profondità dell’es e il pensiero razionale: è un viaggio di ritorno verso quella che Hegel chiama l’essenza universale della soggettività. Franco Chiereghin, filosofo e studioso di Hegel, cita testualmente: “Se non impariamo a conoscere ciò che avviene nel sonno non sapremo mai la natura delle forze che ci tengono nel loro strapotente dominio e che consentono quest’opera di ripristino dell’unità della nostra personalità, questa guarigione dalle ferite inferte dalla disgregolatezza della vita desta”.

Quanto è attualmente necessario accrescere il tasso di interesse nei riguardi di tale disciplina. Per l’importanza della materia stessa e ancora, in maniera tutt’altro che secondaria, per l’importanza del sonno, del riposo e del suo incidere sulla qualità della vita delle persone.

Ho sempre pensato che dormire il numero di ore necessarie per “recuperare le energie” fosse molto importante anche perché le leggi della natura e della fisiologia umana esistono per motivi ben precisi. Nulla succede a caso o senza motivo. Ciò nonostante viviamo in una società che il Dott. Sergio Garbarino definisce “la società delle 24 ore” ed è impensabile dedicare tanto tempo al sonno: lavoro, eventi culturali, vita notturna, relazioni sociali……non c’è tempo per riposare!  Non a caso la causa più frequente di sonnolenza diurna è la volontaria privazione di sonno che sta dilagando soprattutto tra i giovani e i giovanissimi.  Si impone la divulgazione dell’importanza del riposo e dei suoi benefici effetti sulla salute in senso generale anche in ambito scolastico. L’assenza di sonno può uccidere. Lo hanno dimostrato gli esperimenti di deprivazione ipnica sull’animale da esperimento e gli effetti della deprivazione di sonno sono ben noti a Randy Gardner, un allievo della High School di San Diego, che nel 1964 rimase sveglio per ben 264 ore pari a 11 giorni. Entrò nel guinness dei primati. Nervosismo, difficoltà di concentrazione e difficoltà visiva, deficit della memoria fino alla comparsa di allucinazioni: questi i sintomi della deprivazione acuta di sonno.

Tra le condizioni critiche riguardanti il sonno, il fuoco del convegno si concentrerà su una in particolare. EDS già da lei citata. Una criticità forse poco nota ai più ma che dati alla mano risulta colpire il 15% della popolazione italiana. Di cosa si tratta?

L’Eccessiva sonnolenza diurna (EDS) è una condizione nella quale il soggetto che ne è affetto avverte un desiderio incoercibile di dormire, è distratto, ha una ridotta capacità di concentrazione e di elaborare situazioni di potenziale pericolo, tende a chiudere le palpebre.

In condizioni fisiologiche la sonnolenza è il segnale attraverso il quale l’orologio biologico interno comunica il bisogno di dormire. Questo segnale viene inviato due volte al giorno essendo legato alle così dette “porte del sonno”: la prima si apre fra le 14 e le 16, la seconda nelle ore notturne ed è considerata la porta del sonno principale. L’uomo, a differenza degli animali, è libero di ignorare questo segnale modificando, entro certi limiti, la durata degli episodi di sonno.

La sonnolenza diventa patologica quando si presenta in ore e circostanze inappropriate e indica la necessità di approfondimenti diagnostici. Favorita da attività monotone, noiose e di scarso interesse può essere secondaria a malattie molto serie (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno – Narcolessia) o a cattive abitudini di vita (deprivazione volontaria di sonnoabuso di alcolici droghe uso incongruo di farmaci ad azione sedativa).

Che relazione c’è tra la respirazione e il sonno. Ovviamente una relazione immediata ai più è percepibile. Ma quale il livello di interazione analizzato scientificamente?

Il controllo del respiro durante lo stato di veglia è fortemente influenzato proprio dal fatto di essere svegli. È esperienza comune di come si possano, entro certi limiti, modificare le caratteristiche del respiro nel senso della sua profondità e frequenza o durante attività come il parlare e l’ingoiare.

Ma quando lo stato di veglia lascia il posto al sonno, la respirazione è totalmente affidata a un fine controllo chimico-metabolico che ha lo scopo di mantenere costanti i livelli di ossigeno, anidride carbonica e pH del sangue (acidità del sangue). Ciò e valido nel sonno sincronizzato NREM. L’arrivo dell’esperienza onirica, e quindi del sogno (sonno REM), cambia le cose poiché il contenuto del sogno influenza direttamente il respiro con un meccanismo detto “stato dipendente”.

Ancora dunque,  la OSAS. Di cosa si tratta?

La Sindrome delle spnee ostruttive del sonno (OSAS), meglio conosciuta come “malattia dei grandi russatori”, è un frequentissimo disturbo respiratorio durante il sonno in cui il soggetto che ne è affetto cessa di respirare (apnea) o riduce in modo significativo la profondità del respiro (ipopnea) per almeno 10 secondi. Durante i ripetuti episodi di apnea-ipopnea il livello di ossigenazione nel sangue può scendere fino a livelli critici (ipossia) provocando sofferenza cardiaca. È questo il motivo per cui il cervello fa subito terminare l’apnea attraverso la brusca ripresa della respirazione generalmente associata a forte russamento. Il meccanismo con cui si verifica l’interruzione dell’apnea è mediato dal cervello ed è denominato “arousal” termine tecnico con il quale si identifica un microrisveglio o, per meglio dire, un risveglio cerebrale non percepito dal soggetto che all’apparenza continua a dormire indisturbato nel suo letto. I soggetti affetti da OSA in effetti non riescono mai a raggiungere le fasi più ristoratrici del sonno poiché, durante un arousal il cervello è sveglio  ed è per tale motivo che apnea dopo apnea, arousal dopo arousal, il malato di OSA nel tempo, svilupperà sonnolenza diurna, sintomo con il quale l’organismo denuncia la necessità di recuperare sonno profondo. Ipossia e arousal attivano il sistema nervoso simpatico che determina aumentata produzione di adrenalina tipico ormone dello stress che, in condizioni di normalità, non è presente durante un sonno fisiologico. Se la malattia non è diagnosticata e trattata, nel tempo compaiono sintomi legati al danno cardiovascolare (aritmie cardiache, ipertensione arteriosa, produzione di mediatori dell’infiammazione che facilitano la progressione dell’aterosclerosi, infarto del miocardio, ictus cerebri), sonnolenza diurna che ritarda i tempi di reazione indebolendo sensibilmente la capacità di percepire i pericoli durante la guida, il lavoro e determina ridotta destrezza manuale, depressione, ridotto desiderio sessuale fino all’impotenza.

Quali altre patologie capaci di provocare EDS.

Sono moltissime e per questo citerò solo alcune tra le più frequenti.  La narcolessia, descritta per la prima volta nel 1880 da Gelineau, si caratterizza per la presenza di improvvisi ed incontrollabili attacchi di sonno che possono occorrere in qualsiasi momento e situazione. Spesso gli attacchi narcolettici si associano ad una perdita del tono muscolare per cui il soggetto affetto può cadere a terra. Questi ultimi sono noti come attacchi cataplettici e vengono stimolati da fattori emotivi in genere piacevoli. La diagnosi viene posta durante l’età dell’adolescenza e l’incidenza della malattia non è paragonibile alla molto più frequente Sindrome delle apnee ostruttive del sonno. Tuttavia, la EDS del soggetto narcolettico è particolarmente difficile da gestire e controllare e questo la rende una patologia particolarmente seria quando si discute di sicurezza alla guida.

Poi, la Sindrome delle Gambe senza riposo (SGSR) è una malattia caratterizzata dall’irrefrenabile impulso a muovere le gambe per alleviare una sensazione molto fastidiosa localizzata agli arti inferiori. Questa generica sensazione di “fastidio” si presenta soprattutto quando il soggetto è fermo o sdraiato e tipicamente durante la notte. Difficile l’addormentamento e la qualità del sonno è molto bassa provocando la comparsa di sonnolenza diurna patologica.

Malattie organiche neurologiche (morbo di Parkinson, malattie neurodegenerative, ictus, ipersonnia post-traumatica), malattie internistiche (ipotiroidismo, malattie tossico-metaboliche), malattie respiratorie (ipoventilazione notturna da obesità, asma notturno non controllato, progressivo accumulo di CO2 nei bronchiti cronici), malattie psichiatriche possono tutte provocare EDS.

Infine, l’EDS e le tematiche riguardanti la Medicina del Sonno risultano estremamente concatenate e quelle riguardanti la sicurezza sul lavoro, in particolar modo per le categorie impegnate nella guida o in lavori notturni. Ovvia una nostra deduzione che immagina implicazioni anche negli aspetti riguardanti lo stress lavoro correlato, la sorveglianza sanitaria. Quale il coinvolgimento attuale della ricerca riguardante il sonno, nei dibattiti e nelle discussioni inerenti il lavoro, il benessere fisico e mentale assicurato dagli ambienti lavorativi.

L’osservazione è giusta. Romasonno vuole promuovere discussioni e dibattiti fra diverse categorie di medici coinvolgendo anche il mondo politico. Lo scopo è la sensibilizzazione all’argomento che purtroppo ancora non prevede adeguamenti normativi sul posto di lavoro per assicurare il benessere fisico e mentale di tutti i lavoratori anche se la ricerca è molto attiva in tal senso.

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