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Contro il sovraccarico agli arti superiori, tempi di recupero e rotazione di compiti

Nella monografia Inail 2014, Schede di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura, insieme alle schede di rischio elaborate per 60 ambienti lavoro, ritenuti più interessanti per lo scopo prefisso dallo studio, vengono fissati i principi ai quali le aziende devono conformarsi con le azioni di prevenzione del rischio.

In altro articolo ho esaminato le indicazioni Inail di prevenzione d carattere strutturale. Qui invece mi interessa di esporre gli interventi di carattere organizzativo.

La pubblicazione dell’Inail sottolinea come le valutazioni proposte nelle 60 schede siano state realizzate ipotizzando, per ciascuna attività, 8 ore giornaliere con 2 pause da 10 minuti ciascuna, oltre alla pausa mensa. Con un’organizzazione del lavoro standardizzata e maestranze operative adibite in via esclusiva o comunque prevalente ad un unico compito, “sono stati evidenziati nelle relative schede gli interventi di tipo organizzativo che possono essere:

  • i tempi di recupero;
  •  la rotazione tra compiti diversi”. 

La presenza di tempi di recupero e delle pause “hanno una importanza basilare nella prevenzione delle patologie muscolo-scheletriche”. Diversamente dai comparti industriali in cui risulta maggiormente arduo ipotizzare ed attuare un aumento del numero delle pause senza influire negativamente sulla produttività, in una realtà artigianale o semi-industriale questo aspetto è più facilmente perseguibile in quanto la parziale autonomia con cui operano gli addetti con-sente, anche nell’ipotesi peggiore, di dedicare a compiti diversi, ma ugualmente indispensabili ai fini produttivi, i minuti che dal punto di vista del sovraccarico biomeccanico sono invece considerati di “riposo” del distretto articolare interessato dal rischio. Si realizza in questo modo contemporaneamente sia la rotazione tra compiti che l’introduzione di tempi considerabili di recupero.

Quella della Rivestimento di pavimenti e di muri, posa in opera di pavimento in resina è una delle 60 schede di rischio esaminate e valutate dai tecnici della Contarp (Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione) dell’Inail, a seguito di denunce di malattia professionale pervenute all’Istituto o di approfondimenti tematici e studi di settore.

In questa attività l’operatore prepara la vernice mescolando con un frullino i componenti in un secchio; successivamente versa la vernice dal secchio sul pavimento e la stende con un rastrello. Dopo che la vernice si è asciugata (in generale, 24 ore dopo la verniciatura), sempre con le stesse modalità, l’operatore stende una resina poliuretanica trasparente con finitura lucida.

Frequenza: il lavoro richiede movimenti rapidi e costanti (azioni tecniche dinamiche), con entrambi gli arti superiori, la presenza di stereotipia è moderata e a carico dell’arto dx e sx.

Forza: di grado moderato a carico dell’arto dx e sx per circa metà del tempo di ciclo.

Posture: mantenimento degli arti dx e sx ad altezza spalle, rispettivamente per circa il 40% ed il 30% del tempo di ciclo. Gomiti e polsi di entrambi gli arti in po¬stura incongrua per circa 1/3 del tempo di ciclo. Entrambe le mani mantengono la presa in grip non ottimale per gran parte del ciclo.

Quali gli interventi suggeriti? Agire sui tempi di adibizione alla mansione, prevedendo un’adeguata distribuzione delle pause, può con¬sentire una riduzione del sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

Leggi: prevenzione sovraccarico biomeccanico agricoltura

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