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Sicurezza e responsabilità sociale, Apple pubblica un report scioccante

LONDRA – Pubblicato sul Guardian uno scioccante report sulle condizioni di lavoro nelle ditte fornitrici dell’Apple, ditta leader mondiale dell’Information Technology.
La casa madre di Cupertino ha reso noti i risultati di una indagine condotta tra i suoi fornitori per verificarne il rispetto del proprio codice di comportamento in materia di manodopera, diritti umani, impatto ambientale, salute e sicurezza.
Il quadro che ne emerge è davvero preoccupante: lavoro minorile, uso di sostanze tossiche, orari e condizioni di lavoro molto pesanti, assunzioni irregolari.
Tra i dati più forti quelli che riguardano il lavoro minorile e le sostanze tossiche:

  • 91 ragazzi che assunti illegalmente, con documenti falsi, prima di aver raggiunto l’età per poter lavorare in Cina, cioè sedici anni.
  • 137 dipendenti vittime di avvelenamento da n-esano, un solvente tossico che può causare neuropatie.

La responsabilità sociale delle ditte che lavorano per Apple è diventato un tema scottante a seguito della serie di suicidi, dodici nello scorso anno, avvenuti tra i lavoratori della ditta cinese Foxconn, partner della società della “mela”.

Questo ha spinto la società a verificare le condizioni di lavoro vigenti con l’intento di individuare i fattori critici e di rischio e adottare misure di prevenzione protezione per tutelare la salute sicurezza dei lavoratori e contribuire a innalzare il livello di benessere lavorativo.
L’indagine ha portato quindi a rilevare condizioni gravose  e la totale carenza di misure di protezione prevenzione e di una adeguata gestione della salute e della sicurezza, pertanto l’Apple ha stabilito di aumentare lo stipendio degli operai del 30%, di mettere in piedi una equipe di esperti per la gestione della sicurezza e di fornire adeguata formazione per la salute e sicurezza sul lavoro ai dipendenti di ogni livello, dall’operaio al manager.
La Apple contestualmente alla presentazione dei risultati dell’indagine condotta in 127 stabilimenti ubicati tutti tra la Cina e Taiwan, ha reso note anche le strategie attraverso cui intende correre ai ripari. Per quanto riguarda il lavoro minorile ha rescisso il contratto di collaborazione con le ditte colpevoli di questo reato.
Per quanto riguarda il rischio chimico cui molti lavoratori sono risultati esposti la società ha imposto alle fabbriche trovate in difetto di smettere di usare alcune sostanze altamente tossiche e di provvedere ad assicurare agli operai condizioni di lavoro sane e sicure, adottando dispositivi di protezione personale idonei e allestendo impianti di aereazione laddove sia necessario.
Infine la società assicura che d’ora in poi saranno eseguiti controlli e verifiche rigorose e che comportamenti illeciti non saranno tollerati.

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