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Cadute (per ora) le aspettative di rendere più sicure le macchine agricole

Si è visto, in una precedente news, come la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni 2011 ha trattato l’argomento delle macchine e attrezzature vecchie o non dotate di adeguati sistemi di protezione che soprattutto nel settore agricolo-forestale provocano una serie impressionante di gravi infortuni.

Ma non sono solo la vetustà e l’inadeguatezza dei presidi di sicurezza a creare le condizioni di insicurezza e di rischio per gli operatori delle macchine in agricoltura. Un secondo problema è quello dei requisiti dei conducenti. “Nelle campagne, infatti, le macchine agricole sono spesso condotte anche da ragazzi molto giovani o da persone anziane o da lavoratori occasionali. Essi non hanno né l’età né l’esperienza idonea per usare i mezzi di lavoro che in molti casi possono presentare complessità e quindi richiedere una preparazione conforme”.

Non aiuta a diminuire la gravità dei rischi del settore l’attuale normativa che prevede

  • nessuna specifica abilitazione per la guida sulle strade di normale circolazione e addirittura;
  • nessuna patente se i mezzi agricoli sono  utilizzati all’interno di fondi privati.

In questa situazione è facile capire che i controlli sulle abilitazioni dei conducenti sono assolutamente assenti. Eppure, è proprio nei campi che si verifica la maggior parte degli incidenti che coinvolgono i mezzi agricoli, quasi sempre per il ribaltamento dei trattori.

L’azione recente del Governo si è indirizzata nel senso di modificare l’attuale Codice della strada, stabilendo che, “al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e nella circolazione stradale”, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con decreto da adottare entro e non oltre il 28 febbraio 2013:

  • stabilisce anche, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, i criteri, le modalità e i contenuti della formazione professionale per il conseguimento dell’abilitazione all’uso delle macchine agricole, al fine di attuare il disposto dell’articolo 73 del decreto legislativo n. 81 del 2008;
  • dispone la revisione obbligatoria delle macchine agricole soggette ad immatricolazione in base all’articolo 110 del Codice della strada, al fine di accertarne lo stato di efficienza e la permanenza dei requisiti minimi di idoneità per la sicurezza della circolazione.

L’attuale contingenza politica ha fatto cadere ogni significato alla previsione del decreto così come previsto dal Governo alla fine di dicembre (periodo nel quale è stato adottato il provvedimento inteso a dar vita a misure di carattere economico-finanziario di crescita globale del Paese nei diversi settori in sofferenza).

Così, non avrà esito l’effetto del “mancato decreto” secondo il quale, a partire dal 1º gennaio 2014, si sarebbe resa obbligatoria “la revisione delle macchine agricole in circolazione soggette a immatricolazione in ragione del relativo stato di vetustà e con precedenza per quelle immatricolate antecedentemente al 1º gennaio 2009”.

Inutile sottolineare che cadono nel nulla le dichiarazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta secondo la quale con i provvedimenti annunciati “potrebbero finalmente essere avviati a soluzione due dei principali problemi alla base degli infortuni del settore agricolo legati all’utilizzo dei macchinari”.

Leggi: Macchine vecchie e senza protezioni.

Continua mercoledì 17 aprile: le malattie professionali.

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