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Cadute dall’alto, folgorazioni,vapori tossici, ancora morti sul lavoro

ROMA – Domenica 22 luglio a Marsala un operaio marocchino Youssef Mortaba è morto sul lavoroin seguito all’inalazione di vapori tossici fuoriusciti dal silos che stava pulendo. La Compagnia di Marsala dei Carabineri sta indagando sulla dinamica e sulle cause dell’incidente, compresa l’eventuale assenza di misure di protezione.

È morto nella notte del 16 luglio a Umbertide (PG), Abdelkerim Hamdi, operaio marocchino 42enne, per un incidente sul lavoro presso l’azienda metalmeccanica Proma di Umbertide, operante nell’indotto Fiat. L’uomo è stato colpito con grande violenza da un pezzo di metallo allo stomaco.

 

A Lecce, il 12 luglio, Gianluca Albanese, un operaio edile di 35 anni ha perso la vita folgorato per la rottura accidentale di un cavo dell’alta tensione. L’operaio era al lavoro sulla strada provinciale che collega Monteroni con Leverano, impegnato nella recinzione di un campo. L’uomo, a bordo di betoniera stava riempiendo di cemento i buchi nel terreno quando, probabilmente per un errore di manovra della macchina un cavo dell’alta tensione è stato tranciato.

Il 9 luglio due operai hanno perso la vita. Romolo Pezzoli, operaio di 42 anni è morto a Loano nel savonese cadendo da un ponteggio. Originario di Bergamo, sarebbe rientrato in Lombardia quella stessa sera: l’incidente è avvenuto nel suo ultimo giorno di lavoro in cantiere. Nella stessa giornata Francesco Pagetta, 48 anni: veniva travolto da un camion nello stabilimento della Doni Metalli a Padova.

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