Richiedi un preventivo gratuito

Commissione consultiva sicurezza lavoro, proposte per strategia nazionale prevenzione

ROMA – Pubblicato il 14 giugno dalla Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro il documento Strategia nazionale di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Si tratta di un documento programmatico approvato dalla Commissione in via definitiva nella seduta dello scorso 29 maggio che contiene proposte e indicazioni operative per le  future attività istituzionali per la prevenzione della sicurezza, la promozione della cultura della sicurezza, la vigilanza, e la tutela degli esposti ed ex esposti all’amianto.

Un documento che é allo stesso tempo sintesi dei provvedimenti e delle attività svolte finora dalla Commissione stessa e dagli organi istituzionali, e proposta, che partendo dall’osservare l’evoluzione dell’impianto normativo in Italia e i provvedimenti che si sono succeduti a partire dalla pubblicazione del Testo Unico, indica dei piani programmatici indirizzati ai ministri competenti e al Comitato politiche attive, affinché favoriscano la piena attuazione della strategia europea sulla sicurezza sul lavoro.

Per quanto riguarda i riferimenti normativi la Commisisone indica gran parte dei provvedimenti succedutisi negli ultimi cinque anni e allega in particolare sei documenti: Scheda sintetica dell’andamento degli infortuni e delle malattie professionali; Intesa, ai sensi dell’art.8, comma 6, della L.131/2003,  sul documento “Indirizzi per la realizzazione degli interventi in materia di prevenzione a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per l’anno 2012; Indicazioni ai Comitati regionali di Coordinamento per la definizione della programmazione per l’anno 2013 delle attività di vigilanza ai fini del loro coordinamento; Attività della Commissione ex articolo 6, d.lgs. n. 81/2008; Attività delle Regioni e delle Province autonome per la prevenzione nei luoghi di lavoro; Elenco non esaustivo dei provvedimenti di attuazione del d.lgs. n. 81/2008.

Le proposte. Nel primo capitolo dedicato a Il quadro normativo di riferimento e il suo stato di attuazione, le future azioni indicate dalla Commissione riguardano “il definitivo completamento della adozione dei provvedimenti di attuazione del “testo unico”
di salute e sicurezza sul lavoro; particolare urgenza rivestono, in particolare, i provvedimenti di attuazione dell’articolo 27 del d.lgs. n. 81/2008 (c.d. “qualificazione delle imprese”) e dell’articolo 52 del “Testo unico” (decreto a sostegno della pariteticità e della bilateralità.

Va quindi perseguita la “semplificazione del quadro regolatorio alla imprescindibile condizione che essa non comporti alcun abbassamento dei livelli di tutela in ogni luogo di lavoro e nei riguardi di qualunque lavoratore, per mezzo di proposte che vadano necessariamente discusse tra  Stato e Regioni (in ragione della competenza “ripartita” tra i medesimi soggetti prevista dalla Costituzione in materia) e con le par ti sociali, le quali devono essere poste in grado di discutere in modo completo rispetto a qualunque proposta venga al riguardo avanzata, in ossequio al principio del tripartitismo.

Questo processo di semplificazione deve tendere a coniugare la crescita de lla sicurezza sul lavoro e quella delle imprese dedicando particolare attenzione alle piccole e medie imprese secondo i principi contenuti nello Small Business Act“.

Per quanto riguarda il capitolo 2 Le azioni di prevenzione in corso le indicazioni riguardano il prosieguo e il potenziamento delle attività previste dal Piano nazionale di prevenzione 2010 – 2012 prorogato a tutto il 2013 “favorendo le forme di integrazione tra le iniziative nazionali e quelle regionali e coinvolgendo, altresì, in modo
efficace le parti sociali sulla progettazione e diffusione delle iniziative, anche tramite gli organismi paritetici costituiti dalle medesime parti a livello nazionale più rappresentative in
ambito sindacale in attuazione di specifici accordi interconfederali”.

“È importante che tale potenziamento riguardi i comitati regionali di coordinamento, chiamati, a livello territoriale, a perseguire la massima coerenza nei singoli territori tra le attività pianificate a livello nazionale e quelle attive o da attivare a livello territoriale, anche attraverso il fattivo coinvolgimento di rappresentanti delle Consigliere di parità relativamente alle politiche locali sulle questioni di genere”.

Quindi “si ritiene che sia opportuno che si proceda ad un monitoraggio della efficacia delle indicazioni metodologiche in materia di stress lavoro correlato, elaborate dalla Commissione consultiva in data 17 novembre 2010, e al completamento delle indicazioni di Stato e Regioni in materia di formazione, con riferimento alla formazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e degli Addetti al medesimo servizio, al momento regolata da accordi in Conferenza Stato Regioni che vanno aggiornati e rivisitati, anche in ottica di genere e per ragioni di coerenza con gli ultimi accordi relativi alla formazione di datore di lavoro che svolga i compiti del Responsabile del  Servizio di Prevenzione e Protezione, dirigenti, preposti e lavoratori (acc ordi del 21 dicembre 2011 e del 25 luglio 2012) e con il decreto interministeriale del 6 marzo 2013 identificativo dei criteri
di qualificazione del formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.

Toccato anche l’argomento sostanze chimiche e nanomateriali, per i quali la Commissione sottolinea come sia opportuno procedere seguendo il network Inail NanOSH Italia.

Capitolo 3 Favorire l’efficacia delle attività di prevenzione. Si parte dai driver indicati dal Testo unico, ovvero informazione, formazione, assistenza, consulenza, promozione della cultura della sicurezza, dai Piani di settore, dalla collaborazione tra le istituzioni e dalla creazione del Polo unico Inail e dalla Carta di intenti siglata tra i Ministero del lavoro, dell’istruzione nel 2010, 2011, 2012 (centrata sulle attività scolastiche).

Gli obiettivi segnalati ricalcano il solco delle attività svolte finora, ovvero strumenti informativi e divulgazione di buone prassi, percorsi formativi e di aggiornamento, realizzazione sistematica di Campagne, e infine attivazione di sistemi informativi con richiamo all’attivazione del Sinp “in quanto sviluppato in Flussi informativi, alle
applicazioni e ai registri relativi alle malattie professionali (RENAM; RENATUNS; Malprof; registro delle malattie professionali o correlate al lavoro) e ai sistemi di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi”.

Capitolo 4 Diffondere la cultura della sicurezza e salute sul lavoro. Partendo dalle campagne passate e dagli incentivi Inail per le aziende, la Commissione “segnala la necessità di completare l’utilizzo delle somme già impegnate a livello nazionale in attuazione delle attività promozionali di cui all’articolo 11 del “Testo unico” di salute e sicurezza sul lavoro, anche avendo riguardo allo svolgimento di attività di formazione realizzate con la partecipazione delle parti socialisu base nazionale”.

“Va, in particolare, pianificata una attività di monitoraggio delle risorse già impegnate,
sia alivello nazionale che territoriale, al fine di valutare l’efficacia delle azioni con esse finanziate, anche in relazione all’utilizzo delle somme del Fondo Sociale Europeo eventualmente impegnate in materia di salute e sicurezza sul lavoro”. E ancora si reputa “essenziale segnalare l’opportunità di rinvenire risorse pubbliche da destinare al sostegno di attività aziendali, specie nelle piccole e medie imprese, dirette a migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, specie in relazione alla adozione di misure
di tipo organizzativo idonee a eliminare o ridurre al minimo i rischi negli ambienti di lavoro”.

5 capitolo Vigilanza. Si parte dall’articolo 13 del Testo unico, dalla “leale collaborazione” tra Stato Regioni e Asl, dai rilievi della Commissione morti bianche del
Senato, dai Flussi informativi, dai Piani nazionali di prevenzione in edilizia, agricoltura. Si dovrà ripartire dai piani in fase di sviluppo riguardanti le patologie  muscolo scheletriche e i tumori professionali e dall’accordo Stato Regioni atto di indirizzo dettato dal Comitato ex art. 5 del d.lgs. n.81/2008 per l’anno 2011.

In particolare i punti chiave che vengono segnalati per attività future riguardano:

  • “la predisposizione della banca dati delle prescrizioni impartite dagli organi di vigilanza;
  • la realizzazione del sistema informativo per la rilevazione delle attività di vigilanza e prevenzione della pubblica amministrazione;
  • la predisposizione del sistema informativodei comitati regionali di coordinamento;
  • l’estensione a tutto il territorio nazionale delle “notifiche preliminari online dei nuovi cantieri edili, già sperimentate con successo in diverse regioni italiane come risultato positivo di accordi interistituzionali realizzati a livello territoriale.

“Rispetto al metodo di lavoro, in linea con la strategia impostata dal documento di
programmazione condivisa in seno al Comitato ex articolo 5 del d.lgs. n. 81/2008 per
l’anno2013, gi à in precedenza citato, approvato il 7 febbraio 2013 dalla Commissione Salute della Conferenza dei Presidenti e Province autonome, che indica nei Comitati Regionali di Coordinamento (e, quindi, indirettamente, negli Uffici Operativi Regionali e negli Organismi Provinciali che ne sono emanazione ai sensi del d.P.C.M. del 21 dicembre 2007) le sedi “per favorire ,attraverso un migliore coordinamento dell’attività di vigilanza stessa sia se effettuata individualmente da un singolo soggetto sia se effettuata in maniera collegiale da più soggetti in maniera congiunta l’ottimizzazione dell’uso delle risorse complessivamente disponibili sul territorio”.

“In tale ottica, assume particolare rilievo l’indicazione del documento di agire in modo
coordinato in comparti lavorativi con dimensioni organizzative e gestionali di rete ampia, quale si configura quello del trasporto ferroviario“.

Quindi il capitolo Promuovere e diffondere i comportamenti sicuri. Citando uno
degli ultimi impegni attivati, ovvero la campagna sulle malattie professionali, il documento indica tra gli interventi futuri: promozione di linee guida, buone prassi, procedure operative, promozione della responsabilità sociale delle imprese, delle differenze di genere sul lavoro.

“Andrà anche effettuata una attenta valutazione con conseguente monitoraggio della
applicazione delle “procedure standardizzate di valutazione del rischio”, di cui all’articolo 29, comma 5, del “Testo unico”, sia per valutarne l’efficacia sia per procedere alla loro implementazione”. “Si dovrà, quindi, procedere alla approvazione e divulgazione di procedure semplificate (previste, del resto, all’articolo 30 del d.lgs. n. 81/2008) per la predisposizione e attuazione di modelli di gestione in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.

Il punto 7, Migliorare la tutela degli esposti e degli ex esposti all’amianto, richiama il Piano nazionale amianto e le indicazioni uscite dalla Conferenza di Venezia dello scorso novembre 2012.

In ultimo il punto 8 Monitorare le attività e pianificare la futura prevenzione: le proposte procedurali della Commissione consultiva.”Per indirizzare in una cornice unitaria e ampiamente condivisa le attività che si svolgono e, soprattutto, che si svolgeranno in Italia in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, si propone che sia il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive in materia di salute e sicurezza e per la vigilanza di cui all’articolo 5
del “Testo unico” a elaborare la prima stesura delle proposte per la strategia nazionale in materia, individuata in relazione a un arco temporale che permetta una corretta pianificazione e realizzazione delle attività identificate come strategiche e il loro monitoraggio in termini di efficacia e che si ritiene potersi identificare nel triennio”.

La proposta del Comitato dovrebbe quindi essere sottoposta alla Commissione consultiva e
ancora “il comitato di cui all’articolo 5 del “testo unico” potrebbe, infine, approvare il testo della strategia, daproporre al Governo e al Parlamen to perché venga condivisa in sede politica e, quindi, venga adottata come strategia nazionale per la salute e sicurezza per il triennio di riferimento, mediante intesa in Conferenza Stato Regioni”.

“È essenziale che la strategiavenga redatta in piena coere nza con le scelte operate
in materia di prevenzione di infortuni e malattie sul lavoro a livello comunitario e che preveda espressamente unattento e articolato controllo delle attività programmate”.

“Si propone che la procedura qui ipotizzata si applichi a partire dall’anno 2013“.

Info: Proposte per una strategia nazionale di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo