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La sicurezza del lavoro nell’ordinamento europeo, WP Olympus 29/2013

URBINO – Pubblicato da Olympus, Osservatorio per il monitoraggio permanente della legislazione e giurisprudenza sulla sicurezza del lavoro, il Working Papers n. 29/2013 La sicurezza del lavoro nell’ordinamento europeo a cura di Luciano Angelini professore aggregato di Diritto del lavoro nell’Università di Urbino Carlo Bo

Nel saggio l’autore traccia l’evoluzione della disciplina in materia di salute e sicurezza dei lavoratori nell’ordinamento europeo, dalle prime notazioni in materia inserite nei Trattati Ceca ed Euratom fino a presentare le più recenti strategie comunitarie.

Lo studioso analizza tutti i passaggi preliminari della legislazione, fino al radicale salto di qualità avvenuto con l’approvazione della Direttiva 89/391/CEE del Consiglio, del 12 giugno 1989, concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.

Due sono sono state principalmente le novità introdotte dalla citata direttiva, in conseguenza della quale l’approccio alla Ssl in Europa cambia radicalmente. 

Primo. L’abbandono del criterio, di ispirazione anglosassone, di reasonable practicability, che circoscriveva  l’obbligo di sicurezza del datore di lavoro a quanto “ragionevolmente praticabile” con il concetto di “massima sicurezza tecnologicamente possibile” .

Secondo. Il modo di concepire la prevenzione, un modo che abbandona il concetto statico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e pone le basi per un modello basato sul principio generale di programmazione e pianificazione della prevenzione. In tale contesto, la protezione della salute dei lavoratori diventa un aspetto caratterizzante dell’organizzazione aziendale che deve costantemente essere sottoposta alla valutazione dei rischi.

Il saggio quindi, illustra la Direttiva 89/391/CEE in dettaglio, gli ambiti di applicazione, gli obblighi, le responsabilità, i diritti individuali e collettivi di informazione e consultazione, i modelli di rappresentanza delineati, proseguendo con l’evidenziare le successive direttive particolari. Direttive per i videoterminali  (90/270/Cee), per i lavoratori “temporanei” (91/383/Cee), a tutela delle lavoratrici gestanti (92/85/Cee), a protezione dei giovani (94/33/Ce), per la salute e la sicurezza nei cantieri temporanei o mobili (92/57/Cee) e la direttiva n. 93/104/Cee in materia di regolamentazione degli orari di lavoro.

Per approfondire: sicurezza del lavoro nell’ordinamento europeo

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