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Sicurezza e incendi, come progettare le vie di esodo

ROMA – La vicenda Thyssen Krupp è certamente uno dei casi più gravi di incendio che ha causato la morte di sette lavoratori.
Ma quanti incendi accadono ogni giorno in Italia all’interno di imprese, negozi, centri commerciali?
E soprattutto: come si può salvare la vita degli operai, ma anche dei clienti che frequentano i locali dove si può verificare l’eventuale incidente?

La prima cosa da realizzare – certamente è la più importante e prevista dalla normativa vigente in termini di sicurezza sul lavoro – è realizzare adeguate vie di fuga, chiamate tecnicamente “vie di esodo”. Sono dei percorsi che devono essere progettati adeguatamente, in conformità alle norme vigenti, per permettere alla persone di allontanarsi dalle fiamme e dal fumo, mettendosi al sicuro.

Ma quali sono gli aspetti da considerare per realizzare ottime vie di esodo? Per prima cosa bisogna considerare che, prima di tutto, è l’edificio stesso che deve possedere alcuni parametri conformi alle norme di prevenzione incendi, che devono già risultare al momento della realizzazione del progetto. Nel caso di piccole attività (ristoranti, negozi, laboratori artigianali, ecc) la valutazione del rischio è un pò più complessa, perchè – oltre ad applicare le direttive generali in materia antincendio – bisogna rifarsi al Decreto Ministeriale 10 marzo 1998. Ecco comunque un elenco degli elementi più importanti da considerare:

  • misure antincendio già previste nel progetto
  • ampiezza delle vie di esodo
  • resistenza dei materiali utilizzati per le vie di esodo
  • accessibilità per i lavoratori
  • lunghezza del percorso
  • idoneità del luogo di arrivo delle vie di esodo
  • scelta delle porte delle vie di esodo
  • adeguate illuminazione
  • ottima visibilità dei cartelli che indicano le vie di esodo
  • controllo periodico dell’efficacia delle vie di esodo
  • formazione del personale per l’uso delle vie di esodo

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