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Commissione inchiesta infortuni sul lavoro, la Relazione intermedia sull’attività svolta

Gentili lettori. Con questo breve approfondimento inauguro oggi su Quotidiano Sicurezza una nuova rubrica attraverso la quale, settimana dopo settimana cercherò di segnalare o commentare notizie pubblicazioni novità che potrebbero rivelarsi utili per chi giornalmente si occupa di salute sicurezza e prevenzione sul lavoro.

Un nuovo spazio, attraverso il quale cercherò di affiancare il nostro quotidiano online nell’opera che svolge ormai da circa cinque anni, nella ricerca e nella segnalazione di notizie, leggi, documenti, che riguardano la normativa e la cultura della sicurezza sul lavoro.

Il 17 marzo 2015 la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, presieduta dalla senatrice Camilla Fabbri, ha comunicato alla presidenza di Palazzo Madama il documento con il quale ha raccolto le proprie considerazioni e i resoconti delle audizioni che ha tenuto dal dicembre 2013 allo scorso febbraio. Dal momento della sua istituzione quindi fino al recentissimo passato.

Si tratta della Relazione intermedia sull’attività svolta, approvata dalla Commissione nella seduta del 10 marzo 2015.

Il documento riporta le opinioni raccolte e le osservazioni emerse dalle audizioni sostenute dai massimi esponenti istituzionali in materia a partire dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti dal presidente Inail Massimo De Felice. Toccando argomenti di assoluta attualità come gli infortuni sul lavoro e la cronaca, la formazione, la semplificazione, la governance, l’Agenzia unica in materia di sicurezza sul lavoro, caporalato, macchine agricole, l’amianto.

Per comprendere l’entità e la quantità degli argomenti trattati dalla relazione ne riporto qui l’interno indice:

  • “La programmazione della prima fase dei lavori;
  • Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti;
  • Audizione del presidente dell’INAIL, Massimo De Felice;
  • Ulteriori elementi, da approfondire nel prosieguo dell’inchiesta, relativi a lavoro nero, caporalato ed esternalizzazioni;
  • Audizione del presidente dell’ANMIL, Franco Bettoni;
  • Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL;
  • Audizione dell’Associazione familiari e vittime dell’amianto (AFevA);
  • Ulteriori elementi, da approfondire nel corso dell’inchiesta, sulla Conferenza nazionale sull’amianto del 2013;
  • Audizione delle associazioni: Alleanza delle cooperative italiane, UNCI, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA e Confederazione italiana agricoltori;
  • Ulteriori elementi, da approfondire nel corso dell’inchiesta, in merito agli incidenti connessi all’utilizzo delle macchine agricole;
  • Audizione dei rappresentanti di R.E TE. Imprese Italia;
  • Audizione dei rappresentanti di Confindustria;
  • Il primo incidente mortale all’attenzione della Commissione: le prime valutazioni sulla governance dei controlli pubblici;
  • Ulteriori riflessioni sulla governance delle attività di controllo e investigative: l’Agenzia unica in materia di sicurezza sul lavoro;
  • Le misure premiali e l’incentivazione degli incrementi degli standard di sicurezza;
  • La semplificazione in materia di sicurezza, finalizzata ad accrescere l’efficacia delle misure di prevenzione;
  • Formazione e diffusione della cultura per la sicurezza;
  • Note sulla prevenzione di genere”.

Un lungo rapporto quindi, che dato l’alto valore istituzionale sia del rapporto stesso, sia delle personalità e degli enti citati, non può che rappresentare una doverosa lettura utile a comprendere l’andamento delle politiche e delle attenzioni riguardanti la sicurezza, il futuro immediato, le problematiche stringenti.

Questo ad esempio, è un primo tratto del passaggio del documento riservato esclusivamente al tema della formazione e della diffusione della cultura per la sicurezza.

“Rispetto al tema della formazione e al tema della valutazione del rischio, va conciliata l’efficienza e l’efficacia degli strumenti di formazione con l’esigenza di semplificazione, evitando che tali due necessità vadano a sovrapporsi e, in taluni casi, a contrapporsi.

Come ha evidenziato anche il Ministro del lavoro e delle politiche sociali nel corso dell’audizione svolta, la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza è un elemento essenziale, perché mette le persone nella condizione di valutare il rischio e quindi di capire le conseguenze derivanti in tale ambito dai comportamenti soggettivi. Questi temi, che oggi sono regolati, possono sicuramente essere rimeditati; evitando tuttavia che riconsiderarli in una chiave di semplificazione produca un effetto collaterale non voluto, quello cioè di smantellare tali moduli formativi.

Nella prospettiva di una diffusione della cultura sulla sicurezza, va sottolineato che il tema della prevenzione deve diventare sempre più un dato di tipo culturale e diffuso, sistematicamente presente all’interno dei percorsi scolastici e dei processi formativi.

Per quel che concerne poi il tema della formazione (centrale in tale ambito), va evidenziato che l’attività in questione è uno degli interventi di maggior rilievo che il datore di lavoro è chiamato a gestire ed è finalizzato a trasferire le competenze che mettono in grado i lavoratori di affrontare responsabilmente i rischi inevitabilmente insiti in ogni attività lavorativa. Dunque la formazione – come contenuti e modalità – dev’essere tale da incidere sulla consapevolezza dei lavoratori, dotandoli di strumenti operativi commisurati ai rischi che concretamente sono chiamati ad affrontare. Fondamentali, dunque, risultano i caratteri di concretezza ed efficacia dei messaggio formativo, così come la coerenza dei contenuti con le specifiche attività svolte e le mansioni esercitate.

Si è convinti del valore della formazione come strumento strategico per prevenire gli infortuni e le malattie professionali e, proprio per questo, si valuta utile che la regolamentazione in materia sia guidata da una strategia efficace, con obiettivi e criteri univoci e chiari”.

La Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, con particolare riguardo al sistema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è stata istituita con delibera del Senato il 4 dicembre 2013, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.287 del 7 dicembre 2013. Siamo nella corrente XVII Legislatura. Presidente ricordiamo è la senatrice Camilla Frabbri.

L’organismo che cronologicamente l’ha preceduta ovvero la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo alle cosiddette “morti bianche” (organismo dal quale Anfos ha ricevuto il privilegio di essere ricevuto) è stato costituito sia nella XIV che nella XV e XVI legislatura (XIV Legislatura dal 30 maggio 2001 al 27 aprile 2006, XV Legislatura dal 28 aprile 2006 al 28 aprile 2008, XVI dal 29 aprile 2008 al 14 marzo 2013). In ognuna delle legislature citate è stato presieduto dal sen. Oreste Tofani.

Info: Commissione inchiesta infortuni lavoro Relazione intermedia 2015

Leggi

Relazione Commissione “Morti bianche “fine legislatura 2013 

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