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Ristorazione, i rischi nella preparazione di bevande fredde

Sono diverse le misure preventive suggerite dall’Inail* nella fase lavorativa della preparazione delle bevande fredde come spremute, centrifughe di frutta e verdura, frullati.

Anche qui il rischio di cadute e scivolamenti: per ridurlo al minimo, è sempre opportuno assicurarsi dell’integrità e dell’agibilità dei percorsi lavorativi (pavimenti integri, asciutti, non ingombri, segnalazioni di eventuali punti pericolosi). L’uso di scarpe antiscivolo è sempre consigliabile per diminuire il rischio di caduta.

Altri rischi sono quelli che i lavoratori corrono:

  • utilizzando attrezzature con organi taglienti in movimento non protetti da schermi (affettatrici, tritacarne, tritatutto (mixers e simili;
  • utilizzando superfici pericolose, coltelli, spiedini, lame in genere.

Oltre alla formazione e informazione sul corretto uso delle attrezzature con organi e superfici pericolose in movimento, si devono impartire ai lavoratori il corretto comportamento nell’uso di superfici pericolose (lame e coltelli) e nelle operazione del loro lavaggio e della loro conservazione dopo l’uso.

Ancora rischi, gli shock elettrici, che si possono verificare:

  • per contatti accidentali con parti in tensione o con macchinari non correttamente isolati;
  • per scorretti comportamenti nell’uso di macchine ad alimentazione elettriche (occorre evitare di maneggiare con le mani umide macchine ad alimentazione elettrica).

Contro questi specifici rischi è opportuno far eseguire da personale qualificato un controllo periodico delle macchine ad alimentazione elettrica, alle quali devono essere adibiti esclusivamente operatori adeguatamente istruiti

Regole generali sono quelli di: 1 – limitare l’uso delle prolunghe elettriche, 2- non usare una presa dove già è collegato altro utilizzatore , 3- evitare l’uso di riduttori, spine multiple o prese multiple, 4- in caso di sostituzione di pezzi, richiedere i ricambi originali, 5- per ogni intervento di manutenzione, togliere l’alimentazione elettrica della macchina, 6- non pulire attrezzature spruzzandoci o sciacquandoli con acqua.

Il rischio di ustioni, in questa fase lavorativa, è presente col contatto accidentale con superfici calde, con liquidi bollenti, con vapori caldi, dato che nella preparazione di piatti freddi alcuni ingredienti dei piatti possono necessitare di essere precedentemente cotti. Per evitare le ustioni bisogna: a)usare maniglie e prese per isolare il calore quando si prelevano corpi bollenti; b) generalmente usare pentole e contenitori sufficientemente grandi per l’operazione da eseguire.

Il rischio di incendio. Per contrastarlo si deve dare vita a una corretta progettazione dei luoghi di lavoro ed il corretto comportamento degli operatori. Ma per migliorare la sicurezza:

  • ove possibile dotarsi di allestimenti resistenti al fuoco;
  • non svuotare i posacenere in contenitori infiammabili o contenenti carta;
  • usare raccoglitori per rifiuti resistenti al fuoco e dotati di coperchi opportuni;
  • evitare di surriscaldare i collegamenti elettrici.

Infine è bene far dotare i luoghi di lavoro di idonei sistemi antincendio e fare eseguire la loro manutenzione in modo regolare, garantire che le vie e le porte di emergenza siano sgombre e che esista un piano di emergenza che contempli anche l’esistenza di lavoratori istruiti al caso di incendio.

Per il microclima, specialmente nelle cucine, possono non essere presenti condizioni di benessere (temperatura e l’umidità dell’ambiente). In genere ci sono anche problemi di correnti d’aria, sbalzi di temperatura e spesso di aerazione inadeguata. Consiglio? migliorare almeno la ventilazione.

Per quanto riguarda infine l’organizzazione del lavoro, i fattori psicologici, i fattori ergonomici e le condizioni di lavoro difficile, nella scheda dell’Inail sono riportati i risultati delle verifiche eseguite nelle aziende campione, per cui si suggerisce di:

  • fissare orari lavorativi e rendere noti i turni con un giusto anticipo ove possibile;
  • assicurare pause e giorni di libertà;
  • assicurarsi che il lavoro non venga svolto in condizioni di stress (tempi ridotti per espletare le mansioni a causa di personale insufficiente, condizioni climatiche di non benessere, ecc.);
  • utilizzare personale di riserva per coprire varie situazioni di emergenza (ferie, malattie, ecc.);
  • assicurarsi che le attrezzature e le postazioni di lavoro siano opportunamente disposte e raggiungibili con facilità;
  • informare i lavoratori sul come svolgere le proprie mansioni nella maniera più corretta;
  • promuovere la sicurezza non solo alimentare ma anche del lavoratore;
  • rendere i lavoratori consapevoli delle proprie responsabilità.

* L’Istituto ha fornito alcune schede di rischio, rese secondo la suddivisione della divisione 56, ricordata sopra, della Classificazione Istat Ateco 2007.

Continua: rischi lavaggio e pulizia locali 

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rischi stoccaggio ricezione merci

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