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Cittadini stranieri nel mercato del lavoro in Italia, XII rapporto

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2,3 milioni di lavoratori stranieri in Italia nel 2021, tasso di occupazione al 57,8%, il 30,6% delle famiglie di soli stranieri in stato di povertà, 101.536 infortuni sul lavoro nel 2021, 185 i casi mortali. Sono alcuni dei dati della dodicesima edizione del rapporto Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia, pubblicato il 19 settembre dal Ministero del Lavoro.

La nota del Ministero del Lavoro, la sintesi. Riassumiamo i dati principali in elenco:

  • 5,194 milioni le persone straniere residenti in Italia al 1° gennaio 2022, di cui 1 milione e 76 mila della comunità romena, comunità albanese 421 mila, marocchina 414 mila;
  • 489mila le famiglie di soli stranieri, il 30,6% del totale, in povertà assoluta, fino a 614 mila famiglie in povertà assoluta con un solo componente straniero;
  • nel 2021 pari a 3 milioni e 800 mila i cittadini stranieri in età da lavoro, occupati 2 milioni 257 mila, 379 mila in cerca di lavoro, 1 milione 238 mila inattivi;
  • incidenza occupati stranieri sul totale 10,0%, disoccupati 16,0% e inattivi 9,3%;
  • aumento generale occupazione nel 2021 di 170 mila unità di cui 53 mila stranieri, aumento tasso occupazione 2021 di 1 punto per le persone straniere e di 0,7 per gli italiani;
  • tasso disoccupazione 14,4% 2021 contro 13,3% 2020;
  • tasso inattività 32,4% stranieri 2021 contro 34,4% 2020;
  • comunicazioni obbligatorie 2021: 2.123.782 attivazioni rapporti di lavoro cittadini stranieri +8,6% rispetto al 2020, + 168.000 contratti per lo più a carattere temporaneo;
  • La netta ripresa della domanda ha avuto un impatto maggiore sulla componente maschile della forza lavoro straniera piuttosto che femminile“;
  • -4,4% cessazioni per i lavoratori comunitari e +8,2% extracomunitari;
  • +22,2% dimissioni lavoratori UE e +34,8% lavoratori extra UE;
  • 101.536 infortuni sul lavoro 2021 (+4,5%), 18,3% del totale;
  • 185 casi denunce di casi con esito mortale (-2,6%), 15,2% del totale;
  • degli 858 morti di Covid sul lavoro da inizio pandemia, 9,2% ha lavoratori stranieri di cui 15,2% peruviani, 11,4% albanesi e 7,6% rumeni.

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