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Malattie professionali, occorre snellire le procedure di riconoscimento

Letture critiche sulle osservazioni della Commissione parlamentare inchiesta infortuni sul lavoro. V.

Accanto al fenomeno degli infortuni sul lavoro, la Commissione d’inchiesta del Senato conferma il suo impegno per la prevenzione e il contrasto delle malattie professionali.

Per primo occorre “far emergere le cosiddette “malattie perdute”, quelle cioè che ancora “sfuggono alla rilevazione” finalizzata alla prevenzione e sorveglianza sanitaria. A questo risultato si può arrivare mediante il coinvolgimento sia dei medici competenti e specialisti, sia e soprattutto dei medici di base,  attraverso i quali dovrà partire una serie mirata di campagne di sensibilizzazione dei lavoratori.

Sarà necessario poi uno snellimento delle procedure di riconoscimento e indennizzo da parte dell’INAIL, soprattutto per le patologie più gravi, come quelle legate all’amianto, e per le malattie “non tabellate”(*).

Sul crescente contenzioso dell’INAIL per il recupero dei contributi assicurativi non versati dalle imprese, la Commissione chiede “l’intervento deciso del Governo” perché l’attuale situazione, oltre al danno economico,  crea una concorrenza sleale da parte delle imprese morose nei confronti di quelle regolari.  E suggerisce ancora l’allargamento della base contributiva, che potrebbe consentire un abbassamento dei premi assicurativi versati dalle imprese.

(*) Le malattie professionali sono contenute in due tabelle distinte (settore industria e agricoltura) che sono periodicamente aggiornate in relazione alle novità medico-scientifiche.
In caso di malattia professionale tabellata, vige la “presunzione legale di origine”; nel caso di malattie  professionali “non tabellate” spetta al lavoratore di  provare l’origine lavorativa della patologia denunciata.

Una volta riconosciuta la malattia professionale, l’INAIL procede al riconoscimento del danno biologico e alla sua valutazione in percentuale e dà corso all’ erogazione di prestazioni di natura economico-indennitaria, sanitaria, assistenziale, riabilitativa. In seconda battuta l’Istituto assicurativo “imputa” la malattia professionale alla posizione assicurativa dell’impresa presso cui il lavoratore ha svolto da ultimo la specifica attività che, secondo il giudizio medico-legale, è, presumibilmente, all’origine  della malattia contratta dall’interessato.

Continua venerdì 30 marzo: intervenire nelle PMI.
Torna a letture critiche IV: Quattro scuole su dieci sono prive di certificazione dell’impianto elettrico.

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