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Come garantire il primo soccorso sui luoghi di lavoro isolati

Quale prevenzione generica e/o specifica si deve attuare nel caso di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria* effettuata nelle aree della rete ferroviaria?

Il decreto ministeriale n. 19/2011 ha stabilito le modalità di applicazione in ambito ferroviario del “Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale” (DM 388/03). Per la particolare circostanza di lavori di manutenzione eseguiti sulla rete ferroviaria, trattandosi  di attività in luogo isolato, diverso cioè dalla sede aziendale e dove non esistono posti permanenti del servizio di primo soccorso, questo deve essere comunque garantito al personale che vi opera.

Il decreto 19/2011 stabilisce che i gestori delle infrastrutture e le imprese ferroviarie devono predisporre procedure operative per:

  • Attuare uno specifico piano di primo intervento;
  • prevedere le modalità più efficaci per ciascun punto della rete ferroviaria;
  • garantire un primo soccorso qualificato: a) in tempi rapidi e  b) per il trasporto degli infortunati.

A questo scopo il personale deve essere dotato oltre che di un pacchetto di medicazione con il contenuto previsto dall’all. 2 del DM 388/03, anche di un mezzo di comunicazione idoneo per contattare il Pronto soccorso più vicino.

Inoltre, il personale addetto deve essere formato, con cadenza triennale, sulle procedure di richiesta delle unità operative di pronto soccorso, sulle tecniche di primo intervento sanitario e  sull’uso dei presidi contenuti nei pacchetti di medicazione.
I corsi di formazione devono avere una durata non inferiore a sei ore e gli insegnamenti devono essere erogati da personale medico per la materia generale e, per le parti del programma relative alle procedure, da personale esperto in ambito ferroviario.
Maggiore approfondimento deve essere riservato nella formazione del personale di macchina e viaggiante, i cui corsi devono avere una durata non inferiore a otto ore.

* RFI (Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie dello stato) provvede alla manutenzione di oltre 16.000 km di linee, due terzi delle quali sono elettrificate. In termini di sviluppo complessivo di binari si tratta di oltre 23 mila chilometri destinati alla circolazione e di quasi 4000 km. di binari “secondari”, cui si aggiungono circa 2.050 impianti per la regolazione della circolazione dei treni. Le differenti tipologie d’opere e apparecchiature da manutenere sono riconducibili a cinque settori principali: le opere civili , l’armamento, la trazione elettrica (energia, alimentazione e linee di contatto), gli apparati di segnalamento, gli impianti di telecomunicazione.
Vi vengono coinvolte differenti infrastrutture, da opere murarie a tecnologie informatiche sofisticate.

A presidiare, direttamente o indirettamente, la manutenzione dei diversi settori sono chiamati circa 18.000 dipendenti, poco più della metà della forza lavoro di RFI.

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