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Disastro Amuay Refinery in Venezuela, morte in mare a Pescara

ROMA -Sale a 39 il numero di vittime del disastro dell’Amuay Refinery, la raffineria più importante del Venezuela esplosa domenica 25 a causa, forse, di una fuga di gas. Un bambino di 10 anni tra le vittime e decine i feriti.

Vittime del lavoro anche in Italia. Ieri a Pescara, il ribaltamento di un peschereccio per forte maltempo è costato la vita a Christian Dell’Osa, capitano dell’imbarcazione. I suoi tre compagni finiti in mare sono stati recuperati e messi in salvo.

Domenica 26, Lulzini Murra un operaio di 36 anni, di origini albanesi, residente a Breno, è morto precipitando dall’altezza di 7 metri cadendo dal tetto del capannone che stava riparando nelle Fonderie di Torbole per conto della ditta di cui era dipendente. La Mocam di Bienno.

Ancora domenica, Ornella Vagnoni, di 37 anni, impiegata come autista presso l’azienda di trasporti “Start” di Ascoli Piceno è rimasta vittima di un incidente nel deposito degli autobus, schiacciata dallo sportello di un minibus. La famiglia e la comunità sono sotto shock per l’accaduto. Piena la partecipazione al dolore e l’offerta di sostegno alla famiglia da parte della ditta per cui la Vagnoni lavorava da anni.

Venerdì 24 ha trovato la morte sul luogo di lavoro Angelo Paolozzi, operaio di 37 anni, dipendente dell’Eurogroup di Silea in provincia di Treviso, mentre era in servizio per riparare un guasto elettrico in una cabina che serviva un complesso industriale di Castelfranco. L’operaio è rimasto folgorato da una potente scossa elettrica. Inutili i soccorsi.

Sempre il 24 in provincia di Catania è morto Francesco Gallone, un operaio di 51 anni caduto dal tetto di una cappella del cimitero di Misterbianco. Ne stava riparando la volta quando questa ha ceduto facendolo precipitare  al suolo dove ha battuto violentemente la nuca. L’operaio è stato prontamente soccorso e trasferito di urgenza in elicottero in ospedale ma dopo alcune ore la situazione si è rivelata irreparabile. La procura ha aperto un fascicolo per verificare che l’operaio fosse protetto da appositi dispositivi di sicurezza.

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