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Giornata Internazionale della Donna

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Celebrata questa mattina al Palazzo del Quirinale a Roma la “Giornata Internazionale della Donna”, in una cerimonia alla quale ha preso parte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presenti il Presidente del Senato della Repubblica Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, il Presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio e la Vice Presidente della Camera dei Deputati, Maria Edera Spadoni.

Riportiamo un passaggio del discorso del Presidente della Repubblica Mattarella, qui il discorso integrale. “Un distorto concetto del rapporto affettivo – che, non a caso, si trasforma in odio mortale – è alla base dei gravi e inaccettabili casi di femminicidio. Una mentalità che, al dunque, è soltanto possesso, bramosia, dominio e, in fin dei conti, disprezzo. L’amore, quello autentico, si basa sul rispetto e sulla condivisione. Se si giunge a uccidere una donna è perché non si rispettano il suo desiderio di libertà e la sua autonomia. Perché ci si arroga il potere di non consentirne le scelte, i progetti, le aspirazioni. […]

L’occupazione femminile è tornata indietro. Ai livelli del 2016, ben al di sotto del 50% raggiunto per la prima volta nel 2019. La causa principale è stata la crisi del settore dei servizi, nel quale lavora l’85% delle donne. Non preoccupano soltanto i dati quantitativi. Peggiora la qualità del lavoro delle donne, con un picco di contratti part-time non volontari, con l’aumento dei lavori a tempo determinato e con una riduzione delle condizioni di conciliazione vita/lavoro. La situazione femminile si fa critica anche dal punto di vista sanitario. L’Inail ha messo in luce, in un recente studio, che quasi il 70 per cento dei contagi denunciati sui posti di lavoro riguarda le donne. Le categorie professionali più colpite come contagi per le donne riguardano soprattutto il settore sanitario.

È dunque doveroso che la Repubblica rivolga un pensiero di forte gratitudine e riconoscenza alle tante donne che ormai da un anno si stanno impegnando negli ospedali, nei laboratori, nelle zone rosse per contrastare la diffusione del coronavirus. Esse lavorano in condizioni difficili, con competenza e con abnegazione, con spirito di sacrificio e con la caratteristica capacità di sopportare grandi carichi di lavoro”.

Women rise for all

Tema segnalato dal Quirinale per la Giornata è Con rispetto. Educando, stesso tema della quattordicesima edizione del concorso per le scuole indetto dal Ministero dell’Istruzione nel dicembre 2019, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, i cui vincitori sono stati premiati in video conferenza nel corso della stessa cerimonia.

L8 marzo è stato ricordato dal Dipartimento Parti Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e tra gli altri dai Ministeri della Salute, del Lavoro, dell’Interno.

Il Ministero del Lavoro ha evidenziato il rapporto Empowering women at work pubblicato da Ilo e la tavola rotonda online ancora Ilo, “Contrastare l’impatto regressivo del COVID-19 sull’uguaglianza di genere” che si terrà l’8 marzo 2021 dalle 15.00 alle 16.30.

Sul tema anche Eu-Osha, che ha richiamato l’attenzione sull’esposizione ai rischi sul lavoro, rischi fisici, psicosociali e organizzativi, la dicotomia lavoro retribuito e lavoro non retribuito, i Dms,

ONU e Ministero della Salute hanno anch’essi posto l’accento sul ruolo in prima linea occupato ogni giorno dalle donne nella lotta al Covid, nei sistemi sanitari, tra i caregiver e nei ruoli decisionali. Donne al comando: raggiungere un futuro uguale in un mondo COVID-19 è il tema scelto dall’Onu, per il quale la Giornata si inserisce nella campagna Generation Equality per la parità in ogni momento (retribuzione, pari condivisione di cure non retribuite, lavoro domestico) e per la lotta a ogni violenza di genere.

Women rise for all.

Covid, sanità

A sottolineare l’impatto delle donne nel lavoro nella sanità italiana e nella lotta al Covid il Ministero della Salute. Così il ministro Speranza: “Una dottoressa ha individuato per prima il virus in circolazione nel nostro Paese. Tre scienziate lo hanno sequenziato per la prima volta in Italia. Sono per la maggior parte donne le professioniste del nostro Servizio Sanitario Nazionale che si prendono cura di tutti noi. Oggi, e tutti i giorni dell’anno, grazie, grazie, grazie”.

428mila le donne che al 31 dicembre 2019 risultavano essere assunte con contratto a tempo indeterminato dal Servizio sanitario nazionale, il 68% del personale: 78% personale infermieristico, 48,1% dirigente medico di cui 9,1% direttore di struttura. Le donne nel personale sanitario sono le prime vittime delle aggressioni sul lavoro. Dato che conferma quello generale della violenza sulle donne.

La violenza riguarda 1 donna su 3, il 31,5% delle donne subisce violenza fisica o sessuale in Italia, da dati Istat, spesso da partner, ex partner, parenti o amici. Nel marzo 2019 la Polizia di Stato ha registrato in media una vittima di violenza ogni 15 minuti. Ancora da fonte Istat, +71,7% le chiamate al Numero verde antiviolenza 1522 nel periodo marzo – ottobre 2020 in pandemia Covid, rispetto all’anno precedente.

Questo il rapporto Donne vittime di violenza pubblicato dal Ministero dell’ Interno a marzo 2021. Così il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: ” Ogni anno la Giornata internazionale della donna è occasione per riflettere sulle importanti conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte e consolidate con il passaggio delle generazioni. Ma questa data, celebrata in tutto il mondo, ci deve obbligare a porre il massimo dell’attenzione sulle discriminazioni e sulle violenze che subiscono ancora troppe donne anche nel nostro Paese. Discriminazioni e violenze che hanno conseguenze per l’intera società. Fino a minare le fondamenta della convivenza civile. Questo sforzo di riflessione e di conseguenti azioni dobbiamo metterlo in atto non solo l’8 marzo ma tutti i giorni dell’anno. L’anno passato, caratterizzato da un lungo lockdown e dalle molte limitazioni necessarie per combattere la diffusione del Covid-19, è stato difficile per tutti e per molti, purtroppo, si è rivelato drammatico”.

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