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Ispra, presentato Annuario dei dati ambientali 2012

ROMA – Si è svolta il 17 luglio a Roma presso la Camera dei Deputati la presentazione dell’Annuario dei dati ambientali 2012, documento redatto annualmente dall’Ispra, che raccoglie tutti i dati nazionali relativi a cambiamenti climatici, qualità dell’aria, inquinamento atmosferico, mobilità, acque interne, ambiente costiero, biodiversità, boscosità, suolo, rischi geologici, gestione dei rifiuti e pianificazione ambientale.

Il clima sta cambiando. L’aumento della temperatura media registrato in Italia negli ultimi trent’anni è stato quasi sempre superiore a quello medio globale sulla terraferma. Nel 2012 la temperatura media è aumentata di +1,31°C.

Le stime provvisorie di emissioni totali di gas a effetto serra, prima causa del riscaldamento globale e oggetto del protocollo di Kyoto, hanno fatto registrare la riduzione del 5% rispetto all’anno precedente, causata anche dalla riduzione dei consumi imposta dalla difficile congiuntura economica.

I trasporti sono stati la causa del 23,4% delle emissioni di gas serra, soprattutto metano e anidride carbonica.

La qualità dell’aria per alcuni standard è stata stazionaria ma resta un’emergenza ambientale soprattutto nelle aree metropolitane, dove spesso sono stati registrati superamenti dei valori limite: per il biossido di azoto e il benzo-pirene (nel 20% delle stazioni) per il PM 10 (48%), Ozono (92%).

Nonostante il superamento dei limiti, va evidenziato che nel 2011 si è registrata una diminuzione del PM 10 pari al 35%.

Il rapporto 2012 per la qualità dell’aria ha introdotto inoltre la misurazione della componente aerobiologica (polline e spore) che incide fortemente sulla salute umana perché causa di allergie.

Mediamente buono lo standard di qualità delle acque interne in tutte le regioni italiane. Conforme ai limiti imposti dalla Direttiva 76/160/CEE Balneabili il 91% delle acque di balneazione.

L’Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità: oltre 58.000 le specie animali, 6.700 le piante superiori, il 15,6% delle quali endemiche.

La crescente richiesta di risorse naturali e il diffondersi sul territorio di attività umane rappresentano però una significativa minaccia: sono a rischio di estinzione oltre il 40% delle specie di pesci, circa il 28% di ucccelli e il 15% delle specie di mammiferi; in pericolo il 15% delle piante superiori e il 40% di quelle inferiori.

871 le aree protette che occupano una superficie di 6.379.090 ettari, pari al 21% del territorio nazionale.

Aumentato inoltre il coefficiente di boscosità ma perdura la minaccia di incendi, “il 72% dei quali, nel 2011, è risultato essere di natura dolosa, il 14% colposa e il restante 14% di natura dubbia”.

Dato preoccupante quello che riguarda il consumo del suolo che oggi raggiunge gli 8m2 al secondo, circa 350,000 mq al mese, “ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari a quella del comune di Napoli e ogni anno una superficie pari alla somma di quelle dei comuni di Milano e di Firenze”.

Il territorio italiano per sua conformazione ha una forte tendenza al dissesto geologico-idraulico: terremoti, frane alluvioni. Dal 1° novembre 2011 al 31 dicembre 2012, sul territorio nazionale, sono avvenuti 4.129 terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 2, ed è sensibilmente aumentato il numero di quelli con magnitudo superiore a 5. 487.000 le frane, che hanno interessato un’area pari al 6,9% del territorio nazionale. 987.650 abitanti esposti a fenomeni franosi ammonta a. 6.153.860 le persone esposte ad alluvioni che tra il 1951 e il 2012 hanno causato il decesso di 1.519 persone.

4.837 i siti contaminati per attività umane che hanno determinato sversamenti, perdite di impianti/serbatoi, non corretta gestione dei rifiuti; 3.088 quelli bonificati e ora riutilizzabili.

Preoccupano gli effetti negativi sulla salute dell’uomo e sugli ecosistemi causati dalle attività industriali. Il nuovo tema d’analisi introdotto nell’edizione 2012 dell’annuario ha riguardato proprio la valutazione e autorizzazione ambientale, che si articola in VIA, VAS, AIA (sia per istruttorie che per controlli).

Sono stati 13 provvedimenti di AIA (Autorizzazione integrata ambientale) rilasciati nel 2012: 1 raffineria, 3 centrali termoelettriche e 9 impianti chimici. “Gli impianti di competenza statale vigilati passano da 25 nel 2009 a 140 nel 2012; quelli ispezionati passano da 5 del 2009 a 76 nel 2012. Gli ispezionati con inottemperanze all’AIA passano da 2 nel 2009 a 19 nel 2012”.

Infine la gestione dei rifiuti. 30 milioni, le tonnellate di rifiuti urbani prodotti nel 2012, il 4,5% in meno rispetto al 2011. La produzione nazionale pro capite è passata da 528 kg/abit. nel 2011 a 504 kg/abit. nel 2012.

Cresciuta la raccolta differenziata che, nel 2012, ha raggiunto il 39,9% della produzione totale di rifiuti urbani, ma è ancora lontana dagli obiettivi stabiliti dalla legge che per il 2012 era del 65%.

Per approfondire: Annuario dei dati ambientali 2012.

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