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Rider e discriminazioni dagli algoritmi, sanzione del Garante Privacy

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Sanzione da 2,6 milioni di euro per violazione delle norme sulla privacy, dello statuto dei lavoratori e della normativa sul lavoro tramite piattaforme digitali. Questo quanto comminato dal Garante per la protezione dei dati personali a un’azienda di gestione rider al termine di un’attività istruttoria e di vigilanza.

In particolare gli illeciti contestati all’azienda hanno interessato l’uso degli algoritmi per la gestione dei lavoratori in maniera discriminatoria, senza l’utilizzo di tutele nella gestione delle valutazioni e giudizi.

Il Garante ha concesso all’azienda 90 giorni di tempo per intervenire sugli algoritmi utilizzati, quindi 60 giorni di tempo per intervenire su altre violazioni riguardanti: la verifica dell’esattezza e della pertinenza dei dati utilizzati in particolare per l’assegnazione delle consegne e il rating; eventuali usi impropri di meccanismi reputazionali.

“Il Garante ha pertanto prescritto alla società di individuare misure per tutelare i diritti e le libertà dei rider a fronte di decisioni automatizzate, compresa la profilazione”.

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