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Lo stress nell’evoluzione del cancro al seno, programma ricerca Iss, Regina Elena e Ieo

ROMA – Stress ed evoluzione del cancro al seno. Questo è l’oggetto di un recente programma di ricerca che sta vedendo impegnati Istituto superiore di sanità, Ministero della Salute, Fondazione Veronesi, Istituto tumori Regina Elena e Istituto europeo di oncologia, i cui primi risultati sono stati presentati venerdì 15 maggio a Roma.

Come e quanto uno stress prolungato nel tempo può incidere nella progressione del carcinoma della mammella. Capire e individuare la possibilità dell’esistenza di una relazione tra stress e tumore, o ancora, la possibilità per la quale sia il tumore stesso a sviluppare un ciclo di auto-potenziamento in grado di stimolare i sintomi da stress. Questi gli obiettivi della ricerca. 

Così Francesca Cirulli, ricercatrice dell’Iss e responsabile scientifico del progetto: “Nonostante vi siano evidenze di un’associazione tra isolamento sociale, stress e cancro al seno, i meccanismi che ne sono alla base non sono ancora stati del tutto spiegati.

Sappiamo però che alcuni tipi di stress psicologico prolungato (quelli di breve durata sembrerebbero avere addirittura un effetto positivo) sono responsabili di un’accresciuta infiammazione o di una sovrapproduzione di ormoni dello stress in grado di favorire la sintomatologia depressiva, la funzione neuroendocrina e di stimolare il sistema immunitario.

Evidenza questa che, oltre ad essere confermata dall’attivazione di marcatori già noti, quali i glucocorticoidi, è avvalorata anche dall’attività di fattori quali il Brain-derived Neurotrophic Factor (BDNF)”. Fattore neutrofico cerebrale.

Lo studio si propone quindi di individuare dei biomarcatori in grado di evidenziare tali relazioni e capire di conseguenza se un’immediata identificazione dello stress possa aiutare nel ridurre il rischio di ricaduta della malattia. 

“Individuare e validare marcatori periferici di stress e funzione immunitaria, relativi alla progressione del cancro al seno” – continua l’esperta – “può consentire di identificare fattori prognostici per lo sviluppo dello stato depressivo in pazienti con tumore alla mammella durante la terapia farmacologica e nelle fasi successive e per identificare tempestivamente quelle pazienti più suscettibili alle conseguenze psicologiche negative dello stress”.

Info: ricerca Iss stress ed evoluzione cancro al seno

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