Richiedi un preventivo gratuito

Rapporto Statistico 2011 del Casellario Centrale Infortuni

ROMA – Pubblicato il “Rapporto statistico 2011” del Casellario Centrale Infortuni INAIL, banca dati pubblica che raccoglie tutti gli infortuni che hanno prodotto invalidità permanente o morte e sono stati riconosciuti e indennizzati da enti assicuratori pubblici e privati. Una banca dati quindi particolarmente interessata agli incidenti stradali.

Il Rapporto 2011 evidenzia i danni alla persona causati da eventi infortunistici accaduti sia in ambito professionale sia extraprofessionale, con particolare riferimento a quelli tutelati dalla assicurazione RC Auto.  I dati riguardano il quinquennio 2006/2010.

Il documento si compone di sei parti  in cui vengono proposte specifiche tabelle che riguardano i dati sugli  “Infortuni complessivi”, da “Responsabilità civile auto”, da “Assicurazione facoltativa”, gli “Infortuni lavorativi” e le “Malattie professionali”. Una sesta sezione del documento tratta i “Tempi di definizione degli infortuni”.

Per ogni sezione sono presenti tabelle generate  per sesso e classe di età, per classe di grado d’invalidità e per mese di accadimento accompagnate in ogni sezione da ulteriori specifiche tabelle di approfondimento riguardo ad esempio natura e sede della lesione o regione geografica di accadimento.

I dati, che devono essere obbligatoriamente inviati  al casellario dagli istituti assicurativi, sono relativi per il 68% a assicurazioni RC auto, per il 18% relative ad assicurazioni facoltative  e per il 14% a assicurazioni obbligatorie per infortuni del lavoro.
Come dato geografico generale i dati mostrano che la regione più infortunata è la Lombardia con il 13,8% del totale degli infortuni, a seguire Lazio (9,8%) Campania ed Emilia Romagna (8,8%).

Per quanto riguarda gli “Infortuni lavorativi” il rapporto evidenzia dati relativi alla qualifica professionale e settore di attività. Effettuato inoltre uno specifico studio sugli infortuni in itinere, che avvengono lungo il tragitto casa-lavoro,  e negli infortuni stradali.

Di particolare rilievo i dati raccolti per gli “Infortuni da responsabilità civile auto” che nel quinquennio risultano aumentati di un terzo. Altissima l’incidenza di microinfortuni con il 76% dei casi che rientrano nel 3% di invalidità permanente acquisita.

“I dati letti con superficialità non dicono nulla” – ha commentato Lorenzo Fantini presidente del comitato di gestione del Casellario centrale – “ma interpretati in modo selettivo possono rivelare molto. Se alcune persone hanno subito diverse lesioni nello stesso anno a meno che non siano particolarmente cagionevoli di salute o particolarmente sfortunate, è ragionevole ipotizzare di trovarsi di fronte a delle forme di frode. Tra i tanti dati contenuti nel nuovo Rapporto Statistico colpisce molto, per esempio, l’incidenza dei microinfortuni e il fatto che, in tre casi su quattro, la sede della lesione degli infortuni su strada è il collo. Sappiamo che in queste percentuali così alte si annida una sacca considerevole di frodi e bisogna cercare di capire come andare a intervenire, anche perché da queste frodi deriva un costo molto alto che grava su tutta la collettività.”

La particolarità dei dati archiviati nel Casellario e la possibilità di effettuarne uno studio incrociato può quindi portare risultati molto interessanti e tali da indirizzare le future politiche di prevenzione e da predisporre adeguate azioni di contrasto alle frodi infortunistiche.  “Il Casellario infortuni ha una funzione importante e unica a livello nazionale”  – dichiara infine Fantini-  “Per questo ritengo che non vada inteso soltanto come un raccoglitore statistico, ma debba valorizzare la propria attività e potenziarla per il futuro. Vogliamo contribuire sempre di più sia a indirizzare le politiche di sicurezza stradale, sia a formulare le strategie per diminuire le frodi assicurative legate ai danni prodotti dagli incidenti stradali.”

Per approfondire: Casellario Centrale Infortuni – Rapporto Statistico 2011.

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo