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Infortuni mortali, c’è un’Italia a due velocità. Nel centro sud crescono i morti, sotto accusa gli incidenti stradali

ROMA – Se nel nord est d’Italia (Veneto e Friuli Venezia Giulia) le diminuzioni registrate negli infortuni sul lavoro vanno di pari passo con la diminuzione degli incidenti mortali, un analogo andamento non si registra in altre parti d’Italia, dove le morti sul lavoro aumentano. E’ il caso di tre regioni: Marche, Abruzzo e Sicilia, come risulta dai rispettivi rapporti dell’Inail.

Nelle Marche, anche se diminuiscono gli infortuni sul lavoro con un calo che raggiunge quasi il 14 per cento, i decessi fanno registrare un exploit del 33 per cento: dai 24 nel 2008, ai 32 nel 2009. Il dato è la risultanza da un incremento del 43,7 per cento delle morti in occasione di lavoro ( con una crescita del 33 per cento che riguarda quelli sulle strade) e del 12,5 per cento di quelle avvenute per incidenti in itinere. Praticamente la metà delle morti è stata causata da incidenti stradali (9 occorsi in itinere, durante i viaggi da e per le sedi di lavoro e 7 invece nel corso delle svolgimento dell’attività lavorativa vera e propria). Ancona ha visto i morti aumentare da 5 ad 8, Ascoli Piceno da 5 a 9, Macerata da 6 ad 8 con la sola provincia di Pesaro-Urbino scesa da 8 a 7.

In Abruzzo, a fronte di una diminuzione degli incidenti intorno al 10 per cento, quasi corrispondente a quella media nazionale, le morti sul lavoro sono aumentate da 34 a 39, con il settore dell’agricoltura che fa registrare un aumento del 100 per cento – dunque un raddoppio –  ed il settore dell’industria e servizi che, comunque, fa la parte del leone con 30 vittime, molte delle quali hanno lasciato la vita sull’asfalto delle strade. Sempre per quanto riguarda i casi mortali, si registra una crescita nella provincia de L’Aquila: dai 7 casi del 2008 ai 14 del 2009; un leggero aumento nelle province di Pescara e Teramo, con la sola provincia di Chieti che cala di circa il 50 per cento, anche se è proprio qui che si registra il maggior numero di infortuni della regione. Male la situazione per i lavoratori stranieri che hanno lasciato la vita sul lavoro: sono stati  9 nell’ultimo anno contro i 5 deceduti nel 2008.

Stessa situazione in Sicilia nel 2009, dove però la diminuzione degli incidenti sul lavoro si attesta su un modesto meno 3,7 per cento, risultante da: un calo che non arriva bene al 5 per cento nel settore  dell’industria e servizi; un leggero aumento dello  0,2 nel settore agricolo, un più consistente aumento del  5,8 per cento nel settore dipendenti in conto stato. L’aumento dei casi mortali è dai 78 del 2008 agli 84 del 2009 con un incremento del 7,7 per cento, determinato unicamente dall’incremento degli incidenti mortali stradali in itinere: nel 2009 si sono verificati 22 infortuni mortali, rispetto ai 12 casi del 2008. La provincia di Catania è quella che fa registrare più morti sul lavoro (20), poi Palermo con 17 ( che pure è quella col maggior numero di incidenti), Messina con 12, Caltanissetta con 10 e poi Agrigento 8, Trapani 7, Siracusa 6 e Ragusa 4 e la provincia di Enna immune da casi mortali.

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