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Invecchiamento attivo, report e prospettive da relazione UNECE

VIENNA – Presentata a Vienna da UNECE, Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite in occasione della “Terza conferenza ministeriale sull’invecchiamento attivo” (Vienna 19-20 settembre) , la “Relazione di sintesi sull’attuazione del Piano d’Azione internazionale di Madrid sull’invecchiamento”.

Il documento traccia il percorso e i traguardi raggiunti dai progetti comunitari e dalle singole nazioni negli ultimi anni, con particolare riferimento all’attuazione degli impegni previsti dal Piano di Azione Internazionale di Madrid sull’Invecchiamento – MIPAA, e dalla complementare Strategia di Attuazione Rgionale RIS.

Una prima necessaria valutazione riguarda l’andamento demografico: da quando nel 2002 furono predisposti e adottati il MIPAA e la RIS, la popolazione anziana in Europa è fortemente aumentata e il processo accelererà ulteriormente. Nell’area UNECE le persone con più di 65 anni nel 2002 erano circa 154 milioni (il 13% della popolazione), nel 2012 sono 174,5 milioni (il 14,1% del totale), nel 2030 si prevede che saranno 267,7 milioni (20,1%).

Il dato determina l’urgenza di predisporre adeguate politiche per l’inclusione sociale e il benessere di questa fetta crescente di popolazione. Tre le tematiche fondamentali nelle quali stanno e dovranno trovare riscontro le misure politiche in favore dell’invecchiamento attivo: permanenza nel mercato del lavoro, protezione sociale, e servizi sociosanitari.

 

La partecipazione alla forza lavoro delle persone di età compresa tra i 60 e i 64, tra il 2000 e il 2010, è fortemente aumentata, soprattutto per negli uomini (dal 39,6% al 46,5%) e in percentuale minore nelle donne (dal 22,7% al 31,5%). Aumentata anche se in modo più lieve la percentuale di ultra sessantacinquenni ancora dediti al lavoro: dall’11,7% al 12,6% per gli uomini e dal 5,7% al 7,1% per le donne.

Nonostante la crisi molte nazioni hanno predisposto sistemi di protezione e sostegno sociale che ha diminuito il rischio di versare in condizioni di povertà o esclusione sociale degli over 50. Progressi sono stati registrati in ambito sociosanitario, con la predisposizione di servizi vicini alle esigenze di un’invecchiamento in buona salute.

Tra gli interventi predisposti il potenziamento dell’assistenza domiciliare e la possibilità di usufruire anche in strutture pubbliche di cure palliative a lungo termine. Iniziative sono inoltre state rivolte alla tutela dell’autonomia degli anziani e della loro partecipazione attiva ala vita sociale e nelle decisioni che riguardano la collettività.

La conferenza UNECE si è conclusa con la sottoscrizione di una dichiarazione di intenti “Garantire una società per tutte le età: la promozione della qualità della vita e l’invecchiamento attivo” che contiene le indicazioni prioritarie per il terzo ciclo di attuazione del MIPAA che si svilupperà nei prossimi cinque anni.

Quattro gli obiettivi politici prioritari che le nazioni si impegnano a raggiungere entro il 2017:

  • “incoraggiare il prolungamento della vita lavorativa;
  • promuovere la partecipazione, l’inclusione sociale e la non discriminazione degli anziani;
  • promuovere e salvaguardare la dignità, la salute e l’indipendenza in età avanzata;
  • mantenere e rafforzare la solidarietà tra le generazioni”.

Per approfondire:invecchiamento attivo sfida europea.

Leggi anche: Anno europeo dell’invecchiameno attivo.

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