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Infortuni sul lavoro, presentato il rapporto regionale Inail 2012 Piemonte

TORINO – Presentati dalla Direzione regionale Inail Piemonte i dati del Rapporto annuale regionale 2012Sono 50.488 gli infortuni denunciati nella regione nel corso del 2012. 58 quelli che hanno causato il decesso dei lavoratori coinvolti.

Rispetto all’anno precedente gli infortuni sono diminuiti del 9,3%. Sensibile anche la diminuzione dei casi mortali che da 63 nel 2011 passano a 58 nel 2012, il 13,4% in meno.
Nell’arco di un decennio gli infortuni sono calati di circa il 38%, mentre i casi mortali si sono sostanzialmente dimezzati.

La tendenza alla riduzione nel quinquennio 2008-2012 è frutto di fattori diversi: gli effetti della crisi sull’occupazione, il progressivo spostamento dell’occupazione dalla produzione di beni alla produzione di servizi e gli sforzi fatti da tutti gli attori istituzionali, tra cui Inail, in materia di prevenzione.

In merito al settore merceologico dai dati emerge una netta prevalenza del terziario che supera per incidenza infortunistica anche l’industria. 3.619 gli infortuni avvenuti in agricoltura, 2.191 nelle amministrazioni statali, 11.654 nell’industria, 5.626 nell’artigianato, 13.376 nel terziario e 5.517 in attività non riconducibili ai settori indicati.

Fra le attività del terziario il maggior numero degli infortuni proviene dal commercio, dalla sanità e dai trasporti. Fra le attività industriali e artigiane di produzione di beni, il maggior numero degli infortuni registrati nel 2012 proviene, dalle attività manifatturiere e dalle costruzioni. In agricoltura si è verificato circa il 7% degli infortuni denunciati, mentre dall’artigianato è derivato l’11% dei casi, circa un punto percentuale in meno rispetto all’inizio del quinquennio.

Dei 58 casi mortali 7 sono occorsi in agricoltura, 24 nell’industria, 8 nell’artigianato, 12 nel terziario, 3 nei settori non riconducibili a quelli citati e uno in amministrazioni statali (i 3 casi mancanti sono ancora in corso di istruttoria).

Manifatturiero e costruzioni le attività in cui si rileva il maggior numero di incidenti mortali (22). Nel comparto dei servizi gli incidenti mortali hanno colpito soprattutto impiegati nel settore del commercio a causa di incidenti stradali in itinere. Diminuiti invece i decessi nei trasporti rispetto alla media degli anni passati.

Nel settore agricolo, dove nel 2012 ha lavorato il 3% degli occupati piemontesi, è avvenuto il 12% degli infortuni mortali, dato che conferma la  pericolosità delle attività di coltivazione e di allevamento.

Per tipologia di incidenti nel 2012 sono stati denunciati 43.737 infortuni avvenuti a causa del lavoro in atto, e  6.751 incidenti in itinere nel percorso casa-lavoro. Gli incidenti in occasione di lavoro ma su strada, che hanno coinvolto autotrasportatori, addetti ad un cantiere stradale e altri lavoratori, sono stati 3505.

Per i casi mortali, dei 58 che si sono verificati nel 2012 in Piemonte, 44 sono riconducibili ad attività propriamente lavorative e 14 a infortuni in itinere, ma 18 degli incidenti in occasione di lavoro sono occorsi su strada durante lo svolgimento delle proprie mansioni.

Lavoratori stranieri. 7.660 casi denunciati nel 2012 soprattutto da lavoratori che provengono da Romania, Albania e Marocco. La forza lavoro straniera rappresenta il 10% degli occupati in Piemonte ma il dato infortunistico mostra che questi lavoratori sono coinvolti nel 16% degli infortuni, dato che evidenzia i maggiori rischi cui sono esposti.
9 dei 58 casi che hanno determinato il decesso ha coinvolto un lavoratore straniero, il 16% del totale.

Per quanto riguarda le donne sono 18.939 gli infortuni  denunciati da lavoratrici piemontesi nel 2012, circa il 38% del totale. Rispetto all’anno precedente il calo degli infortuni femminili è stato nettamente inferiore (- 4%) rispetto a quelli maschili (-12%),
5 gli infortuni mortali che nel 2012 hanno colpito donne lavoratrici.

33.449 (il 66% di quelli denunciati) gli infortuni indennizzati dall’Inail. I restanti 17.039 casi non sono stati indennizzati in ragione dell’entità della prognosi che, se inferiore a quattro giorni, non obbliga il datore di lavoro a denunciare l’infortunio all’Istituto.

L’indice di “frequenza infortunistica”, che rappresenta il numero di infortuni, al netto di quelli in itinere, indennizzati per ogni 1.000 addetti in Piemonte nel triennio 2008/2010 è stato pari a 20,15 infortuni per ogni 1.000 addetti, a fronte di un dato nazionale di 23,96. Si rileva però  un’incidenza infortunistica superiore alla media nelle aziende di piccole dimensioni operanti nei settori di produzione di beni (34,15 infortuni per 1.000 addetti).

I dipendenti delle aziende artigiane risultano più esposti della media degli altri lavoratori agli incidenti invalidanti (2,47 ogni 1.000 addetti contro una media regionale di 1,13) e a quelli mortali, la cui incidenza fra questi lavoratori è di 0,09 ogni 1.000 addetti, che corrisponde a tre volte la media regionale (0,03 decessi per 1.000 addetti).

L’indice di “gravità” (che valorizza il rapporto tra le conseguenze degli infortuni indennizzati e il numero di lavoratori esposti al rischio infortunistico) evidenzia che  gli infortuni sul lavoro nel triennio 2008/2010 hanno comportato, in Piemonte, 1,79 giorni di assenza per ogni addetto (2,3 il dato nazionale).

Nel 2012 sono state denunciate 1.986 malattie professionali, in leggero calo rispetto al resto del quinquennio, ma è continuato l’incremento delle nuove malattie professionali tabellate. Circa il 17% il totale delle malattie denunciate in ambito agricolo, dove prevalenti sono le patologie di origine osteoarticolare o muscolotendinee.  Sono il 77% le malattie derivanti dall’industria e dal terziario di cui il 45% patologie osteoarticolari e muscolo-tendinee, poco meno del 19% ipoacusie e sordità, e 17%  i tumori professionali, più di un terzo dei quali imputabili all’amianto (es. mesotelioma pleurico).

Per approfondire: Rapporto regionale Piemonte 2012

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