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Formazione e consulenza sicurezza sul lavoro, intervista al dott. Girola

GENOVA  – Per la rubrica “Dieci domande per un centro ANFOS” abbiamo sentito il dott. Gianni Girola, dottore in Scienze della comunicazione e della formazione, consulente sicurezza sul lavoro e legale tappresentante della GBG Consulting, società di servizi alle imprese che opera a Genova, specializzata nella prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro e nella formazione.

Dott. Girola Di cosa si occupa il suo centro di formazione?

Il mio centro si occupa principalmente di consulenza diretta per l’assolvimento degli obblighi di legge, di redazione dei documenti di valutazione dei rischi e della relativa formazione. Ci occupiamo inoltre di sorveglianza sanitaria attraverso la collaborazione con alcuni medici del lavoro e di analisi di laboratorio che facciamo condurre per il cliente presso laboratori specializzati.

Quindi progettazione per la sicurezza, consulenza e consulenza tecnica di parte in caso di contenziosi. L’80% del lavoro si sviluppa nel settore dell’edilizia ma forniamo i nostri servizi per una ampia rosa di attività: dal centro estetico all’agenzia immobiliare, l’ufficio tecnico e, ovviamente, avendo sede a Genova abbiamo una forte relazione con le attività del porto per le quali va applicato allo stesso tempo la 81/08 e il diritto marittimo.

Da quanto tempo opera in questo settore?

Ci occupiamo di sicurezza dal 1994-95 e cioè dall’emanazione della legge 626.

Quali corsi sono attivati presso il vostro Centro?

Sono attivati quasi tutti i corsi. Primariamente quelli relativi al datore di lavoro RSPP, corsi RLS, antincendio e primo soccorso. Poi i corsi tecnici quali quello in edilizia da ponteggiatore, i corsi da preposto e da addetto, piattaforma aerea, lavori in quota, in fune.
Quindi tutti i corsi da rappresentante e da dirigente, i corsi base quale “Primo ingresso in cantiere” e i corsi professionali.

La vostra società eroga anche altri servizi?

Il cento GBG Consulting oltre alla formazione eroga anche il servizio di consulenza, di consulenza tecnica di parte e di sorveglianza sanitaria. Diciamo quindi che le attività erogate chiudono tutto il circuito della sicurezza.

Quali sono a suo giudizio le più forti richieste di formazione da parte delle aziende?

Le più forti richieste sono quelle relative agli obblighi di legge, RSPP come datore di lavoro, RLS, e primariamente antincendio e primo soccorso. La richiesta di formazione è in primo luogo per gli addetti alle emergenze e in secondo luogo per quello che concerne la figura del datore di lavoro.

Quali sono le problematiche che maggiormente affronta?

Una problematica fondamentale riguarda la scelta di metodologie formative efficaci. Quando andiamo a realizzar i corsi non vogliamo comunicare uno sterile articolo ma produrre un cambiamento nelle conoscenze e nei comportamenti dei nostri uditori.  Andiamo a creare sicurezza. Andando in aula dobbiamo produrre un momento di incontro con chi abbiamo davanti, riuscire a capire certe problematiche e a comunicare perché è importante avere una formazione di base in materia di sicurezza. L’insegnamento dell’articolo del T.U. viene di conseguenza. Cerchiamo di creare una coscienza della sicurezza, creando lezioni attive e snelle.

Ritiene che i datori di lavoro siano sensibili ai temi della sicurezza o abbiano ancora necessità di una formazione adeguata?

I datori di lavoro, grazie anche al Testo Unico hanno preso sempre più coscienza dell’importanza della formazione. Questo è testimoniato anche dalla battuta di arresto rilevata dall’INAIL nel fenomeno infortunistico. I datori di lavoro sono quindi sempre più sensibili ma allo stesso tempo hanno loro stessi, che sono sul ponte di comando, bisogno di ricevere una formazione adeguata che li metta in grado di  far arrivare la cultura della sicurezza a tutti i loro dipendenti. Ala luce dell’accordo Stato-Regioni del 23 dicembre 2011 la formazione del datore di lavoro sarà ancora più approfondita  e questo non potrà che ripercuotersi favorevolmente sulla sicurezza di tutte le aziende.

Perché ha deciso di iscriversi ad ANFOS?

Sono stato ben consigliato da datori di lavoro e colleghi che avevano già usufruito con profitto dei servizi erogati. Nella mia esperienza ho poi verificato che i servizi vengono forniti così come ritengo debba essere fatta la sicurezza e cioè con grande serietà e professionalità ma con un sistema snello, non pesante,  non passivo, che supporta veramente noi operatori.

Quali strumenti formativi ritiene siano più efficaci?
Provengo da studi di Scienze della formazione e ritengo che una formazione efficace passi attraverso la costruzione di un rapporto democratico di scambio confronto tra docente e discente. Per fare un intervento efficace io devo mettermi al livello delle persone che ho davanti, non parlare da un pulpito ma ascoltare le loro problematiche tecniche ed esperienze per trovare insieme la soluzione. Una buona lezione deve essere fatta da un mix di ingredienti  e di strumenti, che vanno dalla lezione fronatle all’uso di supporti multimediali senza dimenticare anche il giusto momento di scambio informale, scherzo e relax.

Cosa pensa della normativa riguardo la formazione per la sicurezza in Italia (Testo Unico 81 del 2008 e decreto legislativo 106/2009)?

È un documento completo che affronta tutti gli aspetti della sicurezza. Un documento fatto per tutti che riassume in modo accessibile a chiunque un decorso normativo lungo anni. E’ un documento sacro della sicurezza. C’è tutto ( manca forse un po’ il marittimo)  e non è scritto in un giurisprudenziale illeggibile: chiunque apra il Testo Unico può capirlo. È un vanto per la nostra legislazione anche a livello internazionale.

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