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La crisi della regola dell’esonero nei Working Papers Olympus 3

URBINO –  Si arricchisce di un nuovo titolo la raccolta “Working Papers di Olympus”, progetto editoriale dell’Osservatorio per il monitoraggio permanente della legislazione e giurisprudenza sulla sicurezza del lavoro della Facoltà di giurisprudenza dell’Università degli studi “Carlo Bo” di Urbino.

“La crisi della regola dell’esonero” è il titolo del saggio a opera di Stefano Giubboni, professore associato di Diritto del lavoro nell’Università di Perugia. Obiettivo del saggio è analizzare le ragioni della progressiva crisi della regola sancita nell’art. 10 del testo unico del 1965 dell’esonero del datore dalla responsabilità civile per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

L’articolo del D.P.R. n.1124 del 1965, che cita “L’assicurazione a norma del presente decreto esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile per gli infortuni sul lavoro. Nonostante l’assicurazione predetta permane la responsabilità civile a carico di coloro che abbiano riportato condanna penale per il fatto dal quale l’infortunio è derivato”,  è tuttora in vigore. Eppure la sua applicazione ha subito un lento declino e l’esenzione del datore di lavoro dagli obblighi di risarcimento non costituisce più una regola bensì un’eccezione.

Il saggio pertanto procede all’analisi di questa mancata applicazione attribuendo questa evoluzione ad  una crisi di effettività e ad una crisi di illegittimità della regola.

Da una parte l’autore analizza quindi le cause relative a tutti quegli interventi “re-interpretativi del precetto in esso contenuto, i quali hanno condotto a una graduale restrizione delle condizioni di applicazione e del raggio operativo della previsione medesima, la quale, per tal via, da regola generale è di fatto divenuta norma che solo eccezionalmente inibisce la riapertura del sottosistema dell’assicurazione contro gli infortuni al “diritto primo” della responsabilità civile”.

Dall’altra si riferisce “alla giurisprudenza e a quelle ricostruzioni dottrinali che – trapiantando in particolare nel sistema dell’assicurazione contro gli infortuni le acquisizioni più innovative in tema di danno non patrimoniale alla persona e, comunque, principi del tutto estranei alla originaria logica transattiva di questo – finiscono per porre in discussione la legittimità in quanto tale della regola dell’esonero, minandone alla radice le residue capacità operative e, in prospettiva, le ragioni stesse della sua sopravvivenza nell’ordinamento, fosse anche come caso di “archeologia giuridica””.

L’analisi di tutti questi elementi porta infine l’autore a auspicare una “revisione interpretativa dell’impianto tradizionale dei rapporti tra indennizzo previdenziale e risarcimento civilistico del danno da infortunio sul lavoro” concludendo che “si tratta di una proposta ricostruttiva molto suggestiva, retta su solidi argomenti costituzionali. La caduta dell’ultimo simulacro della regola dell’esonero avrebbe del resto anche il pregio di semplificare in radice i problemi di quantificazione del danno differenziale, superando la distinzione – per certi versi incerta e artificiosa– tra questo ed il danno complementare, escluso dalla copertura assicurativo sociale.”

Per approfondire: I Working Papers di Olympus, 3/2011, Stefano Giubboni La crisi della regola dell’esonero” (PDF).

Numeri 1 e 2: Valutazione stress lavoro correlato ne “I Working Papers Olympus 2.

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