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Linee guida ricerca e innovazione tecnologica del CIV INAIL

ROMA – Emanate dal Consiglio d’indirizzo e Vigilanza, CIV INAIL le “Le linee guida e criteri generali per le attività di ricerca e di innovazione tecnologica”.

Il documento definisce le direzioni e i tracciati su cui costruire la piena integrazione delle funzioni di ricerca, che prima del 2010 riguardavano l’ISPESL, nel profilo ordinamentale, organizzativo e contabile dell’Istituto: un passaggio fondamentale per la piena realizzazione del Polo unico per la salute e sicurezza.

“Si tratta di un passo di grande importanza” – ha afferma Franco Lotito, presidente del CIV INAIL, in un’intervista pubblicata sul sito dell’Istituto – “per conferire una spinta decisiva al processo di integrazione disposto dalla legge 122/2010 e per colmare i ritardi che, malgrado gli sforzi dell’Istituto, si sono accumulati. Con questo documento si creano le condizioni per definire i piani d’intervento futuri e dare ai ricercatori, ancora vincolati alle disposizioni del 2009, gli orizzonti operativi nei quali intervenire”.

Le Linee guida definiscono quindi contesti, obiettivi , criteri generali, griglie di riferimento e matrici su cui costruire i piani della ricerca e dell’innovazione tecnologica, la loro formazione e valutazione. Intervengono inoltre in materia di innovazione tecnologica, per quanto riguarda le funzioni di controllo e verifica in capo all’istituto, attività che devono trarre spunto e rimandare stimoli alle attività di ricerca in un circolo virtuoso di accrescimento di conoscenze applicate a favore di una sempre maggiore salute e sicurezza sul lavoro.

A livello metodologico con le linee guida si sancisce il passaggio da un modello di ricerca a macro-aree a una struttura a matrice. I piani della ricerca dovranno muoversi all’interno di nove matrici di settore ( “Industria; Artigianato; Terziario; Altre attività definite dalla Tariffa dei premi Inail; Agricoltura; Navigazione; Attività che espongono al rischio radiologico; Attività domestiche”) in cui si dovranno sviluppare linee di ricerca sulle matrici di fattore:

  • “rischi determinati dall’evoluzione dell’organizzazione del lavoro;
  • rischi connessi ai processi di produzione e trasformazione delle materie prime;
  • rischi determinati dall’interfaccia uomo macchina;
  • rischi determinati dalla esposizione simultanea a più fattori nocivi;
  • rischi connessi all’impiego di nuovi materiali e nuove sostanze;
  • rischi connessi all’esposizione ad agenti che, nel tempo si sono dimostrativi nocivi;
  • sviluppo di sistemi diagnostici e di monitoraggio per la rilevazione precoce dei danni conseguenti alla esposizione ad agenti nocivi;
  • rischi derivanti da inquinanti emessi da attività produttive;
  • rischi sul lavoro associati ai mutamenti sociali e demografici, con riferimento ai gruppi più vulnerabili: donne, giovani, disabili, adulti a rischio di uscita dal mercato del lavoro, precari, parasubordinati e lavoratori migranti;
  • sviluppo di sistemi per la rilevazione dei danni ambientali conseguenti alle attività produttive e agli insediamenti antropici, auspicando sinergie con altri soggetti della Comunità scientifica nazionale”.

“Con questa impostazione”  – ha dichiarato ancora Lotito – “per ogni settore avremo delle intersezioni tra le linee  verticali e orizzontali che saranno in grado di indicare, con maggiore precisione e puntualità, quale dovrà essere la funzione svolta dalla ricerca e quali sono gli obiettivi da perseguire”.

La valutazione dell’attività di ricerca sarà affidata ad un Comitato scientifico, che potrà ora decidere sui diversi progetti basandosi su un adeguato documento di riferimento. “Fino al 2009” – spiega Lotito – “il Comitato scientifico veniva nominato per decreto ministeriale ed era composto da 22 persone in rappresentanza delle istituzioni e dall’alta qualificazione scientifica. Fatto salvo quest’ultimo aspetto, si tratta di criteri superati. Il Comitato dovrà essere invece molto più contenuto nella sua dimensione e definito sulla base di un regolamento interno all’Istituto. Quest’ultimo punto, in particolare, richiede un confronto coi ministeri della Salute e del Lavoro e un intervento coordinato e congiunto da parte del presidente dell’INAIL, del presidente del Civ e del direttore generale”.

Info: Linee guida ricerca CIV INAIL.

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