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Anzianità e invecchiamento attivo, i risultati della sorveglianza Passi d’argento

ROMA – Presentati il 26 settembre, in occasione del convegno Active and healthy ageing: il ruolo della sorveglianza epidemiologica Passi d’Argento i risultati dell’ultima rilevazione della sorveglianza Passi d’Argento, promossa dal Ministero della Salute e coordinata dall’Cnesps dell’Istituto superiore di sanità.

Hanno aderito al progetto diciotto Regioni e la Provincia autonoma di Trento che, nelle quali con interviste telefoniche e non, sono stati raccolti dati su circa 24.000 ultra 64enni.

L’Italia è il Paese in Europa in cui si vive più a lungo, il secondo al mondo dopo il Giappone, ma al dato della longevità non si associa una buona qualità di vita. Problemi di salute e difficoltà socio-economiche, questo quanto rileva PASSI d’argento per gli anziani in Italia. Circa il 60% si trova in difficoltà economica, il 20% vive da solo, il 51% riceve aiuto nelle attività principali della vita quotidiana, il 9% fuma e circa il 19% ha un consumo di alcool considerabile a rischio.

Molto marcate le differenze regionali, rilevabili in ogni ambito di indagine: il grado di disabilità/autonomia, lo stato di salute e gli stili di vita.

Per quanto riguarda l’autonomia, nel Nord il 27% degli intervistati riferisce di avere difficoltà ad eseguire almeno due attività quotidiane: usare il telefono, prendere le medicine, fare compere, cucinare. Questa quota di anziani diventa il 34% al Centro e il 49% al Sud e nelle Isole.

Le persone con disabilità, che cioè non sono in grado di muoversi da una stanza all’altra, lavarsi, farsi il bagno o la doccia, vestirsi, mangiare, essere continenti e usare i servizi igienici autonomamente, in Italia sono in media il 16%: il 12% a Nord il 22%  a Sud.

Il 14% degli anziani non vede bene, il 18% ha problemi di udito e il 15% di masticazione. Il 60% degli intervistati dichiara di essere iperteso. Il 64% soffre di almeno una malattia cronico-degenerativa (33% malattie cardiovascolari, 13% tumori, 20% diabete, 25% malattie respiratorie croniche) e il 13% di 3 o più.

Rispetto agli stili di vita la sorveglianza Passi rileva mancanza di attività fisica e isolamento sociale che si legano spesso a rischio caduta e stati depressivi. Anche qui la situazione cambia notevolmente da Nord a Sud con il massimo coinvolgimento della popolazione anziana in attività fisica in Valle d’Aosta e il minimo in Campania.

Da evidenziare per questo aspetto il valore della prevenzione e dei programmi di promozione della salute e che in generale molte delle condizioni di rischio per la popolazione anziana possono essere contrastate con adeguate attività di prevenzione o di cura, promuovendo stili di vita sana (attività fisica, alimentazione equilibrata), riducendo alcuni fattori di rischio, quali alcol e fumo, e favorendo azioni e politiche riguardanti l’invecchiamento attivo.

Per approfondire: Passi d’Argento, i risultati della sorveglianza.

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