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Incidenti stradali in Italia nel 2013, rapporto Istat e Aci

ROMA – 181.227 incidenti con lesioni a persone nel 2013, 3.385 decessi (entro il 30° giorno), 257.421 feriti. Questi i dati diffusi da Aci e Istat nel rapporto sugli incidenti stradali in Italia nel 2013.

Il numero degli incidenti rispetto al 2012 è sceso del 3,7%, sceso del 3,5% il numero dei feriti e del 9,8% quello dei decessi. Pari al 52,3% la riduzione delle vittime della strada tra il 2001 e il 2013, 3.385 casi a fronte dei 7.096.

Del totale degli incidenti, 136.438 hanno interessato le strade urbane, 9.265 le autostrade, 35.524 le strade extraurbane. Sulle strade extraurbane il più alto tasso di mortalità, con 4,63 decessi ogni 100 casi. 1,04 ogni 100 sulle strade urbane, 3,46 sulle autostrade.

La fascia oraria tra le 3 e le 6 del mattino è la più pericolosa, con un tasso di mortalità che raggiunge in questi casi una media di 5 decessi ogni 100 incidenti, contro una media giornaliera pari a 1,87. La domenica è il giorno in cui l’indice è maggiormente elevato, con 3,1 decessi su 100.

Nel 67,9% dei casi le vittime degli incidenti sono i conducenti, 15,9% passeggeri, 16,2% pedoni. “Tra i 2.297 conducenti deceduti a seguito di incidente stradale, il 42,1% aveva un’età compresa tra i 20 e i 44 anni (968 in totale), con valori massimi registrati soprattutto tra i giovani 20-24enni (219) e tra gli adulti nella classe 40-44 anni (215)”.

Veicoli maggiormente coinvolti: autovetture (67,5%), motocicli 12,8%, autocarri 6,4%, biciclette 5,3%, ciclomotori 4,5%.

Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte e di invalidità permanente per i giovani” – ha dichiarato il presidente Istat, Giorgio Alleva – “questo rappresenta un costo enorme per lo Stato. Nonostante gli sforzi già compiuti per recuperare le posizioni di altri Paesi europei, occorre non abbassare la guardia, intensificare l’azione preventiva sul sistema della mobilità e disporre di dati affidabili e di qualità affinché le politiche per la sicurezza stradali siano basate  su evidenze scientifiche”. Occorre “Produrre  informazioni di qualità è un’attività complessa ed anche costosa, ne sono consapevoli tutte le istituzioni pubbliche che contribuiscono alla rilevazione degli incidenti stradali. Anche per rendere un servizio sempre più utile al Paese, è necessario mantenere alta l’attenzione”. 

“La sicurezza stradale migliora grazie a una maggiore consapevolezza dei conducenti” – ha dichiarato il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani – “e lo dimostrano i dati sulle quattro ruote ma soprattutto quelli relativi a moto e bici. La formazione e la sensibilizzazione funzionano, quindi vanno intensificati gli sforzi per l’educazione di tutti gli utenti della strada”. 

Info: incidenti stradali in Italia 

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