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Sicurezza in strada sulle due ruote, studio Iss mostra l’efficacia dei paraschiena

ROMA – Pubblicati dall’Iss sull’International journal of epidemiology (Oxford University Press) i risultati del progetto ST.E.P. STudio efficacia paraschiena, monitoraggio della correttezza e dell’efficacia dei dispositivi di protezione utilizzati dai motociclisti.

Il progetto, avviato nel 2011 grazie alla collaborazione tra Servizio polizia stradale del Dipartimento della pubblica sicurezza e reparto ambiente e traumi dell’Istituto superiore di sanità ha coinvolto circa trenta sezioni della Polizia Stradale. Ha riguardato un campione di 2.650 incidenti, di cui 2.080 a danno di motociclisti (78,5%) e 570 di ciclomotoristi (21,5%), e un totale di 2.910 soggetti infortunati, tra conducenti e passeggeri.

I dati rilevati sull’utilizzo o meno di dispositivi di protezione e sulle conseguenze degli incidenti sono stati analizzati dagli esperti in epidemiologia e biostatistica del trauma dell’Istituto superiore di sanità, con la collaborazione degli esperti clinici dell’Ircss S. Lucia per la valutazione di gravità del trauma spinale.

Il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione potrebbe ridurre le lesioni gravi alla colonna vertebrale di circa il 60%. Questa una delle conclusioni alle quali è giunto lo studio.  Attualmente sono di due livelli le protezioni generalmente utilizzate: indumenti con rinforzi protettivi, risultati essere a bassa efficacia e para schiena a guscio rigido e/o giacca-giubbotto dotato di airbag che hanno invece dimostrato di garantire un buon livello di protezione.

Dal 2011 al 2014 è aumentato il numero di utenti che utilizzano dispositivi ad alta efficacia, dal 10,3% al 17,9% nel 2014 (+7.6%). Il para schiena è tendenzialmente molto più usato dai motociclisti 17,2% rispetto ai ciclomotoristi (1,6%). Lievemente minore tra i ciclomotoristi anche la quota di coloro che usano il casco: il 94,2% contro 98,4%  dei motociclisti.

Motociclista, uomo, 40 anni, che predilige l’uso di motociclette di alta cilindrata e viaggia spesso su strade a scorrimento veloce (autostrade nel 34% dei casi). Questo il profilo di utente che, secondo la ricerca, usa più frequentemente protezioni ad alta efficacia.

Per quanto riguarda le lesioni, su 2.910 soggetti infortunati, 138 hanno riportato lesioni alla colonna, pari al 4,7% del totale. Nel 58% dei casi è stato quello toracico il distretto della colonna più interessato a seguire quello cervicale (21%). Il 28% degli incidenti ha avuto conseguenze gravi per il conducente, ricovero ospedaliero o decesso.

Tra i casi gravi la percentuale di lesioni alla colonna è più bassa in coloro che utilizzano un dispositivo di protezione per la schiena ad elevata efficacia (13,8% contro 18,1%).

Per approfondire: studio Iss dispositivi protezione motociclisti 

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