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In provincia di Prato calano gli infortuni, ma rimane l’incognita dei lavoratori cinesi.

PRATO – Calcolare la diminuzione degli infortuni anche in base agli effetti della crisi, e dunque al minor numero di ore lavorate nel 2010 rispetto al 2009.

È questo che Inail e Inps hanno fatto insieme a Prato per avere una fotografia più reale dell’andamento degli infortuni sul lavoro nelle aziende della provincia.
Ne hanno così ricavato un quadro approfondito che, se da una parte mostra un calo incoraggiante di infortuni, con l’assenza di casi mortali nel 2010 – eccetto 3 legati alla circolazione stradale – dall’altro mostra gli effetti della crisi sull’occupazione e lascia dei dubbi relativi all’effettiva denuncia degli incidenti da parte degli orientali che a Prato hanno una delle comunità più ampie d’Italia.

Si tratta soprattutto di cinesi che sono impiegati in ampia parte nei laboratori tessili, con una economia talvolta anche sommersa, e che solo raramente arrivano a denunciare gli infortuni di cui sono vittime.
In generale il dato che emerge da questa analisi di Inps e Inail presentata a fine dicembre mostra che gli incidenti sul lavoro nella provincia toscana sono in calo: la diminuzione è stata del 18 per cento e, anche tenuto conto di una diminuzione del 7 per cento delle giornate lavorative, il dato mostra un calo.
Considerando che non ci sono stati casi mortali si può dire che i risultati raggiunti a Prato sono buoni dal punto di vista della sicurezza sul lavoro, meno dal punto di vista della sicurezza occupazionale dato che il calo delle giornate lavorative è evidente.

Secondo l’Inps la diminuzione di occupazione sarebbe suddivisa in modo piuttosto trasversale tra le diverse categorie di lavoratori: che si tratti di apprendisti, impiegati oppure operai per tutti ci sono state meno giornate lavorative.
Va meglio invece per i dirigenti, il cui numero era fortemente diminuito nel 2009, ma che nell’ultimo anno hanno fatto segnare una netta ripresa occupazionale.

Il settore che ha fatto registrate la più marcata perdita è l’industria, con 3 mila posti di lavoro in meno in un anno.
Per quanto riguarda invece la tipologia degli incidenti si nota che, contrariamente agli ultimi anni, sono diminuiti quelli legati alla circolazione stradale: da questa tipologia vengono gli unici tre morti registrati mentre gli infortuni mostrano un calo, con 638 casi di incidenti in itinere a fronte degli 837 dello scorso anno. Particolare è invece la situazione per i lavoratori stranieri: il trend di infortuni cala ma rimane il problema degli orientali che continuano a non denunciare e rendono difficile fare un calcolo esatto di quanti incidenti si verifichino effettivamente nel tessile che comunque fa registrare numeri da record.
A ottobre l’Inail aveva già registrato in questo settore 406 infortuni, più di quelli del 2009 fermi a 397. In linea con il resto d’Italia le denuncie di malattie professionali, che aumentano, se pur di poco, e riguardano soprattutto patologie legate a sforzi fisici eccessivi, movimenti ripetitivi e posture scorrette.
A fronte di questi dati globalmente positivi, ma che lasciano un’ombra sulla sicurezza dei lavoratori stranieri, la Provincia di Prato ha annunciato, per bocca della vicepresidente Ambra Giorgi, che già dai prossimi giorni avvierà una campagna mirata verso le aziende straniere del territorio, prime fra tutte quelle cinesi.

Un camper per la sicurezza con materiale informativo disponibile in più lingue e con a bordo mediatori culturali stazionerà, infatti, in alcune zone dove la presenza di queste aziende è particolarmente forte cercando di avvicinare questi lavoratori che potrebbero essere la categoria maggiormente a rischio.

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