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Alcol, consumo quotidiano, occasionale, binge drinking, rapporto Ministero Salute

ROMA – Sempre meno diffuso negli ultimi dieci anni il consumo di vino durante i pasti, si consolida il consumo occasionale e fuori dai pasti, critica la diffusione del binge drinking tra i giovani. Presentata dal Ministero della Salute la Relazione al Parlamento alcol 2014, il documento nel quale il Ministero ha raccolto gli interventi realizzati ai sensi della Legge 30 marzo 2001 n.125, Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati.

In base ai dati Oms aggiornati al 2010 il consumo medio pro capite in Italia tra la popolazione al di sopra dei 15 anni è pari a 6,10 litri, valore prossimo alla soglia fissata dalla stessa Oms per il 2015 che è pari a 6 litri l’anno (pari a 0 invece la soglia per i minori di 15 anni). Dati incoraggianti, se si tiene in considerazione che in Europa il valore medio è di 9.82 litri.

Secondo i dati Istat nel 2003-2013 è diminuita la quota di consumatori totali e giornalieri ma sono in aumento i consumatori occasionali e i consumatori fuori pasto. Nel 2013 12milioni e 300mila sono stati i consumatori quotidiani rilevati da Istat, mentre 34 milioni e 644mila le persone che hanno consumato almeno una bevanda alcolica. Per entrambi i parametri, in maggioranza gli uomini rispetto alle donne.

“Il consumo fuori pasto è progressivamente aumentato dal 2003 al 2013, e nel 2013 ha riguardato circa 14.000.000 persone. Rispetto al 2012 si osserva una sostanziale stabilità del fenomeno sul totale della popolazione considerata. Se tuttavia osserviamo il fenomeno per classi di età, risulta evidente che il consumo fuori pasto è soprattutto diffuso tra i giovani (18-24 anni) e i giovani adulti (25-44), che lo adottano spesso nell’ambito di occasioni e contesti legati al divertimento e alla socializzazione. Preoccupante invece è la crescita negli ultimi dieci anni del consumo fuori pasto tra le femmine, tale crescita si è verificata in tutte le fasce di età”.

I giovani. Se cala e si allinea alle indicazioni Oms il consumo generico, è alta quindi l’attenzione per i ragazzi e per pratiche rischiose per la salute come il consumo abituale eccedentario e il binge drinking, ovvero l’assunzione in breve tempo di elevate unità alcoliche fuori pasto.

I binge drinkers sono stati nel 2013 il 6,3% della popolazione maggiore di 11 anni che ha consumato alcol, una quota leggermente in calo rispetto al 2012, ma non nella fascia d’eta 18-24 anni dove invece nel 2013 si è assistito a un aumento rispetto al 2012.

Per quanto riguarda i minori “la legge stabilisce il divieto di vendita e di somministrazione delle bevande alcoliche in considerazione dei gravi danni causati dall’alcol nell’organismo dei giovanissimi, da ciò si deduce che i giovani di età inferiore ai 18 anni che consumano anche una sola bevanda alcolica durante l’anno presentano un comportamento a rischio nel consumo di alcol”.

Per quanto riguarda infine gli over 65 il rischio è dovuto in particolare al consumo quotidiano non moderato, ovvero consumo abituale eccedentario.

In calo in ultimo, tra il 2003 e il 2013 le diagnosi ospedaliere attribuibili all’alcol. Cirrosi epatite alcolica e dipendenza le diagnosi più frequenti. Leggermente in calo anche i decessi nel 2013 rispetto al 2007 (dati Iss Ona-Cnesps), ma sono rimasti stabili rispetto al 2010.

Info: Ministero Salute relazione alcol 2014

Leggi

Legge quadro sull’alcol 125 del 2001

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