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Piemonte, Spresal e Inail presentano una mappatura delle aziende a rischio

TORINO – Il 2010 non è ancora concluso e in Piemonte si sono già contati 36 morti. Troppi, comunque, anche se il numero è di molto inferiore a quello di 10 anni fà.
Nel 2000 infatti si registrarono ben 124, l’anno scorso il conto si era fermato a 53, una cifra che quest’anno per fortuna sembra molto lontana.

Di questi dati si è parlato nei giorni scorsi in occasione di un convegno organizzato congiuntamente dalla Regione Piemonte e dalla rivista “Sicurezza e Lavoro” in occasione del terzo anniversario della strage della Thyssenkrupp. In occasione del convegno sono stati presentati dei dati raccolti dallo Spresal, il servizio prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, e dell’Inail locali.
Da questi è risultato che le aziende su cui si concentrano più frequentemente gli infortuni sono sempre le stesse tanto che è possibile redigere una mappa di pericolosità per orientare le azioni delle istituzioni, a partire dai controlli.

Proprio su questa linea sembra orientato l’assessore regionale al Lavoro, Claudia Torchietto, che durante il convegno ha detto: “Deve passare l’idea che costa molto di meno per un imprenditore rispettare e far rispettare dai propri lavoratori le leggi, piuttosto che non applicarle o applicarle parzialmente per trarne profitto”. Peraltro, confortata anche dal parere del Comitato permanente costituito nella Prefettura di Torino sin dal 2007, la Provincia di Torino ha cambiato le modalità di assegnazione degli appalti, abbandonando quello al massimo ribasso che è additata come la responsabile della scarsa attenzione alla sicurezza.

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