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Amianto, procura nazionale sicurezza e una cabina di regina

ROMA – Il pm Raffaele Guariniello e il procuratore capo Gian Carlo Caselli saranno accolti oggi dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro. A due giorni dalla sentenza emessa dal tribunale di Torino in merito al processo Eternit, il pm e il procuratore saranno ascoltati dall’organismo parlamentare presieduto dal senatore Oreste Tofani, al quale proporranno l’istituzione di una procura nazionale della sicurezza, sul modello “del pool de le santè” francese.

È notizia di oggi inoltre, che la stessa procura di Torino stia preparando un processo bis nei confronti di Eternit, questa volta impiantato sull’accusa di omicidio volontario.

Ieri intanto il ministro della Salute Renato Balduzzi ha ipotizzato l’istituzione di una prossima cabina di regia nazionale, dalla quale coordinare il processo di fuoriuscita del paese dall’emergenza amianto e che sia in grado inoltre di coordinare controlli clinici sulla popolazione residente nei punti critici, sorveglianza, screening, TAC, per test sull’esposizione e sugli ex esposti all’amianto. L’impegno del Governo sarà ufficializzato e illustrato nel corso della prossima Conferenza nazionale sull’amianto prevista per il prossimo autunno. Il piano per la fuoriuscita dall’amianto dovrà seguire tre direttrici: bonifiche ambientali, il controllo clinico dell’esposizione, la sorveglianza medica dei lavoratori a contatto con la sostanza. Attività mediche contestuali all’avvio di nuove strategie terapeutiche che includeranno radioterapia e l’immunoterapia. Previsto un cofinanziamento INAIL. “Il potenziamento e il coordinamento della ricerca, soprattutto nei settori più innovativi –  afferma Balduzzi – rappresenta un interesse nazionale” (ANSA).

Dalla soddisfazione generale successiva alla sentenza Eternit, escono però le voci dei familiari e delle comunità delle vittime degli stabilimenti di Bagnoli e Rubiera, con il reato di disastro ambientale doloso in questo caso prescritto.  Si attende la pubblicazione del dispositivo della sentenza, per capire le totali motivazioni di questa scelta e per eventuali ricorsi in appello.

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