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Incendi ospedali, strategie e controlli ma anche partecipazione dei lavoratori

La pubblicazione dell’Inail sulla sicurezza in ospedale, edizione 2012, prima di scendere nei particolari aspetti delle misure specifiche da adottare negli ambienti di accoglimento e cura, argomenti di singole e dettagliate schede di controllo, dedica ampio spazio alla trattazione della prevenzione e alla protezione rispetto al rischio di incendio.

In generale, si legge nel capitolo dedicato, per prevenzione si intendono le azioni, gli accorgimenti, le strategie, i controlli mirati alla riduzione della probabilità di insorgenza di situazioni di emergenza. Se questa condizione è dovuta all’incendio, occorre dar corso a una serie di azioni, dall’utilizzo di impianti parafulmine, dei dispositivi di sicurezza degli impianti di distribuzione e di utilizzazione di sostanze infiammabili e di gas medicali, alla ventilazione dei locali, all’uso di pavimenti ed attrezzi antiscintilla, all’utilizzo di macchine marcate o certificate CE.

E soprattutto è necessario che la realizzazione degli impianti elettrici avvenga a  regola d’arte (norme CEI).

Al riguardo, qui sotto  sono elencate le principali  norme CEI:

  • per il progetto, CEI 0-2 (Guida alla definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici)*;
  • per gli ambienti medici, CEI 64-8/710;
  • norma generale per i trasformatori di isolamento per i locali medici, CEI 96-16 (EN 61558-2-15);
  • norma generale per i trasformatori di isolamento, CEI 96-3 (EN 61558-1);
  • per le caratteristiche del dispositivo di controllo dell’isolamento, CEI 85-28 (CEI EN 61557-8).

L’obiettivo della prevenzione** si persegue oltre che con una corretta progettazione delle strutture, con l’acquisto di macchine e materiali adeguati, soprattutto con la partecipazione consapevole dei lavoratori, e in particolare:

a) la conoscenza delle attività lavorative costituenti l’azienda e dei processi relativi; b) la conoscenza delle caratteristiche del macchinario eventualmente impiegato; c) la conoscenza del grado di rischio d’incendio (basso, medio, elevato) e della classe di incendio possibile (A,B,C,D); d) la conoscenza dell’edificio sede dell’azienda e delle misure di protezione attiva e passiva adottate; e) la conoscenza, l’individualità e la raggiungibilità dei componenti la squadra di emergenza; f) la conoscenza dei comportamenti corretti nei procedimenti di lavoro; g) la conoscenza dei comportamenti corretti in caso di emergenza; h) l’esercitazione periodica atta a fronteggiare, in circostanze simulate, situazioni di emergenza e di evacuazione dell’edificio.

* Sulla Guida, pubblicheremo un approfondimento in una delle prossime news.
** Da considerarsi, in generale come un “complesso dinamico di misure organizzative, gestionali, conoscitive e di vigilanza, teso a limitare la probabilità che l’evento si verifichi”.

Continua mercoledì 19 giugno: protezione attiva e passiva.

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