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Valutazione esposizione campi magnetici da risonanza 3 T, studio Gimle

PAVIA  – Proseguiamo nella presentazione di saggi pubblicati dal Gimle Giornale italiano di medicina del lavoro e ergonomia. Dal numero marzo-aprile 2013 parliamo dello studio Valutazione sperimentale dell’esposizione lavorativa ai campi magnetici statici prodotti da una risonanza magnetica da 3 T, condotto da quattro ricercatori del Servizio di fisica sanitaria e del Centro di ricerche ambientali della Fondazione Salvatore Maugeri – IRCCS, Istituto scientifico di Pavia e della Scuola di specializzazione in fisica sanitaria dell’Università degli Studi di Milano.

Scopo della ricerca è stato quello di “misurare in modo diretto il tempo di permanenza degli operatori in prossimità di un tomografo RM da 3 T e l’effettivo valore di campo magnetico statico al quale si trovano immersi durante lo svolgimento delle diverse operazioni di assistenza al paziente, al fine di giungere a una valutazione dell’esposizione individuale”.

La rilevazione di questa misura è importante per la definizione dei valori limite di esposizione così come definiti nel D.M. 02/08/91.

La ricerca si è svolta utilizzando un teslametro Metrolab THM1176-PDA, costituito da una sonda isotropica a effetto Hall, strumento che può misurare l’effettivo valore di campo magnetico statico nel quale l’operatore si trova immerso durante lo svolgimento delle diverse operazioni di assistenza al paziente.

Lo studio ha coinvolto sia radiologi che TSMR, Tecnici sanitari di radiologia magnetica, addetti a una risonanza magnetica GE Healthcare Discovery 750 MR da 3 T durante la normale attività lavorativa con pazienti deambulanti e collaboranti.

I dati raccolti hanno consentito di stimare la durata dell’esposizione al campo magnetico statico e il massimo valore di induzione magnetica, parametro quest’ultimo rilevante per la valutazione secondo le linee guida internazionali redatte dall’Icnirp, Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti.

La fase di posizionamento e centratura del paziente ha fatto registrare i più elevati valori di tempo di esposizione e di induzione magnetica mentre la distribuzione del tempo totale di esposizione nella fase finale dell’esame ha evidenziato dati molto diversi. Nel complesso la sperimentazione ha consentito di valutare la modalità operative degli operatori, evidenziando gli aspetti comportamentali e organizzativi che devono essere modificati e migliorati operando con un’apparecchiatura RM da 3 T.

Il tempo di 5 minuti, valore spesso assunto per ipotesi assegnato alle operazioni di accompagnamento e posizionamento del paziente compiute da ciascun TSRM è risultato congruo con pazienti deambulanti e collaboranti. I dati hanno misurato una permanenza del Tsrm in sala magnete per assistere il paziente di circa 6 minuti, di cui circa 1 minuto nell’area compresa tra 0,2 e 1,55 T.

Per approfondire: valutazione esposizione campi magnetici 3T.

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