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Abuso di alcol, fenomeno in crescita anche nei luoghi di lavoro

ROMA – La Svizzera fa in conti con i danni causati dall’uso di alcol sul posto di lavoro e scopre numeri davvero alti: secondo l’UFSP, l’Ufficio federale della sanità pubblica Svizzera, infatti, ammonta ad un miliardo di franchi annuali il danno provocato da chi beve prima di recarsi al lavoro o durante l’orario lavorativo. Un costo notevole, quindi, che deriva non solo da una minore produttività – secondo alcuni studi un lavoratore che consuma alcol sul posto di lavoro o prima di questo rende circa il 15 per cento in meno rispetto a chi non ne fa uso – ma non solo. Aumenta, infatti, anche il rischio che questi sia vittima di infortuni o incidenti in itinere, o che ne causi ai suoi colleghi. Il problema è anche questo: l’abuso di alcol incide notevolmente sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.
In base a statistiche dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, una percentuale compresa tra il 10 e il 30 per cento degli infortuni sul lavoro è legata all’abuso di alcol. Ci sono poi a conferma i dati mostrati da Sicurfad – il portale dedicato all’informazione e alla formazione a distanza sulla sicurezza negli ambienti di lavoro del distretto pratese.

Qui si legge che, tra i problemi più comunemente collegati all’alcol sul posto di lavoro, ci sono gli incidenti nel settore degli autotrasporti, una maggiore propensione del lavoratore all’assenteismo e a comportamenti non corretti che possono portare anche al licenziamento, per non parlare poi del fatto che lavorare con qualcuno che fa uso di alcol aumenta il rischio di infortunio. Se si calcola che almeno l’8 per cento degli alcolisti in trattamento presso centri di cura dichiara di aver lavorato anche nei periodi di più forte dipendenza se ne evince che molti colleghi di lavoro hanno certamente corso un rischio superiore al dovuto.
Se in Svizzera uno studio sui responsabili del personale di oltre 1.300 aziende, realizzato dall’UFSP e dall’Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (Suva), con il sostegno della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), ha evidenziato che circa in una azienda su tre ci sono dei lavoratori che hanno dei problemi riconosciuti con l’alcol e che sul totale del campione il 2 su cento aveva problemi con le sostanze alcoliche. Ciò si traduce per la Svizzera in circa 70.000 lavoratori su 3 milioni e mezzo a rischio per incidenti causati dall’alcol, ma in Italia le cose non vanno meglio.

Stando ai dati dell’Inail, infatti, sui circa 940.000 incidenti annuali una percentuale compresa tra il 4 e il 20 per cento è legata all’alcol, come dire che l’alcol incide in maniera determinante su una cifra che va da un minimo di 37.000 ad un massimo di 188.000 incidenti sul lavoro. Il fenomeno è quindi molto grave, tanto che anche la Corte di Cassazione è intervenuta sul tema con una sentenza del settembre 2010 che ha decretato legittimo il licenziamento del lavoratore colto in stato di ebrezza sul posto di lavoro.

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